Ogni suo verso ha i colori tenui di una storia vissuta in seconda fila, ma con la consapevolezza di una armonia che sta per finire, e trasformarsi in rintocchi gioiosi di una voglia di vivere, che annuncia altri luoghi, altre storie, infiniti orizzonti. Si ha questa sensazione ad ogni suo verso; come una magia irripetibile e cromatica, ritmi che hanno la geometria dei giorni andati, e il pentagramma del domani di un nuovo amore per il mondo. Le strade, il cammino, sono lo specchio vivente del suo infinito, quello che gli appartiene, fatto di caleidoscopi luminosi che attraggono il lettore, che mai vorrebbe staccarsi da questa nobiltà e farla sua.
Gabriele è poeta di razza cristallina, una poesia nata dal vivere quotidiano che si nutre dci sguardi e ti tangibili visioni e di luoghi della psiche, ma soprattutto è il suo paese, Cugnoli, dove egli vive. Dove l’antica pietra racconta il senso del vento e del tempo. Un vivere d’altri tempi, lontano dalle prepotenze tecnologiche, ma… c’è il peggiore dei criminali che vuole fermare questo senso: il virus che sta devastando il mondo. Ma non l’arte! E questo il vero messaggio di questa poesia di Di Donato-IL SENTIERO DEL DOMANI. (foto)
Testo inserito nell’antologia –Agapanthus-L’amore al tempo della Pandemia, nata da un’idea di Massimo Pasqualone, critico e docente, ben conosciuto a livello internazionale- Gabriele non è nuovo a questo stile poetico per certi verso nuovo nelle intimità, ma classico di scrittura, vestito con di modernità, sempre pronto a rigenerarsi di nuovi stimoli e far come sempre il suo piccolo borgo il centro del mondo lirico. A ricordare il grande scrittore russo Tolstoj “…se vuoi parlare del mondo, parla del tuo villaggio.” Aspettiamo ancora Gabriele, il suo spirito, la sua delicatezza narrante, il suo raccontare di carezze; e quel suo procedere intimista che ne fa una delle voci poetiche di primo piano nel panorama, in verità un po in ombra in questo ultimo anno.