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Giovedì, 13 Ottobre 2022 14:15

Giornate FAI, Villa Badessa in Abruzzo custode della cultura di un antico popolo: arbëreshë

Scritto da Angela Curatolo

15 e 16 ottobre 2022 Giornate FAI a Villa Badessa

A cura dei volontari della Delegazione FAI Pescara, una visita che merita attenzione per le giornate FAI è a Villa Badessa in Abruzzo dove si può conoscere un'antica cultura orientale perpetuata e custodita dalla tenacia dei suoi discendenti: arbëreshë.

Nelle giornate Fai di Villa Badessa, il 15 e il 16, si potrà vivere l'oriente in Abruzzo. Ci sarà esposizione orafa, a cura di Diogenes Silvestri, dalle 15 laboratorio per lavorare l'argilla, mostra fotografica anche di foto antiche, documentari che raffigurano il matrimonio con rito greco bizantino. La sera musica e prodotti tipici della tradizioni, con punti di ristoro con arrosticini a cura del comitato Rock Villa Badessa.

Museo arbëreshë

Nel centro storico di Villa Badessa - una frazione di 395 abitanti del comune di Rosciano in provincia di Pescara - è presente la Mostra permanente storica ed etno-antropologica della piccola comunità arbëreshë (ossia gli albanesi d'Italia, detti anche italo-albanesi), promossa dall'Amministrazione comunale di Rosciano. «Oasi Orientale» – posta più a settentrione in Italia e unica in Abruzzo. La sede del piccolo museo è una delle antiche abitazioni del primo insediamento delle famiglie arbëreshë, successivamente ristrutturata.

L'associazione culturale “Villa Badessa”-Shoquata Kulturore Badhesa si occupa di diffondere la cultura arbreshe anche aprendo il museo ai visitatori. Questa nasce nel 1991 con l'intento di valorizzare la cultura badessiana; le iniziative dell'associazione si basano sulla riscoperta delle sue origini e tradizioni. Nel 2013 è stata inaugurata la mostra fotografica «Icone Villa Badessa»: i fotografi hanno hanno ritratto ben 168 persone: tale mostra è stata esposta anche in Albania, nell'ambito del programma di gemellaggio col paese di origine della comunità badessana.

A Villa Badessa malgrado la polverizzazione dell'uso della lingua arbëreshe, l'identità culturale dell'antica comunità albanese si è conservata e protratta nel tempo attraverso la trasmissione di generazione in generazione di tradizioni, usi e costumi e beni artistici e architettonici.

La chiesa di Villa Badessa

La chiesa di Santa Maria Assunta sorge all'ingresso del centro storico di Villa Badessa, l'unica comunità albanese presente in Abruzzo. Il borgo si sviluppa su una piccola altura a metà strada tra la costa adriatica e i due massicci della Majella e del Gran Sasso, è delimitato a sinistra da un fossato naturale e a destra dal fiume Nora. L'ubicazione della Chiesa delimita l'inizio del rettifilo lungo cui si dispone l'abitato che segue l'impianto urbanistico originario del XVIII secolo. Gli elementi tipici dell'architettura religiosa greco-balcanica e i riti orientali, il rito greco-bizantino, gli abiti e dei vasi sacri, che per la Liturgia Eucaristica, il calendario e la ricezione dei Sacramenti presenti in questo luogo in Abruzzo.

Assistendo al rito orientale si potrà notare che la dottrina badessiana è ortodossa cattolica apostolica poichè gli italo-albanesi non si sono mai separati dalla sede apostolica, importantissima è la presenza nella zona absidale dell'icona originale della Theotòkos Odighitria (sec. XV) portata dagli esuli greco albanesi nel 1743 e prelevata dal Monastero greco di Pikéras in Epiro Meridionale; essa costituisce il fulcro della devozione Mariana della comunità badessana.La ricca iconostasi separa lo spazio dei fedeli da quello riservato al papas, mentre ben visibili sono alle pareti laterali le 75 preziose icone dallo sfondo dorato, dipinte su tavola dal XV al XIX secolo.

Sabato 15 ottobre alle ore 16.00 e domenica 16 ottobre alle ore 10.00 si potrà assistere alla funzione religiosa in rito greco bizantino che verrà accompagnata dal coro con canti in lingua greca.

Il piccolo edificio è un unicum nel territorio abruzzese per la celebrazione del rito greco-bizantino, che fa capo all'Eparchia di Lungro, in Calabria. La Chiesa è tenace custode delle tradizioni religiose che i progenitori degli attuali arbreshe -albanesi- portarono con loro. Essa venne completata nel 1754; lo stesso Carlo III Borbone diede aiuto monetario agli esuli albanesi per la sua costruzione. La lunetta recante la Vergine con il Bambino venne posta sulla facciata nel 1977, copia identica della icona originale del 1743.

Ultima modifica il Giovedì, 13 Ottobre 2022 14:35

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