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Lunedì, 22 Agosto 2022 15:25

“Il guardiano della F.A.T.A.”, la storia del professore Steve Corbino e i 4 marchi per vivere sempre.

Scritto da rednez

L'ultimo libro di Roberto Scardetta, di Città S. Angelo, PE, è laureato in Filosofia, già autore del saggio umanistico "Cogito ergo Amo, amerai il prossimo tuo come te stesso".

Esce con Il guardiano della F.A.T.A., un fantasy alla scoperta del professore Steve Corbino, l’Umanità è oramai stretta nella morsa di una logica capitalistico-concorrenziale globale fondata esclusivamente sul binomio dare-avere e nella morsa di un perenne antagonismo imposto dal mercato globale del sopravvivere giornaliero. "Nel genere fantasy, spesse volte si fa ricorso all’uso di elfi, di stregoni e di draghi sputa fuoco, ma io preferisco ricorrere all’uso di una virtù umana divenuta forse la meno usata, forse la più potente, rimossa però nell’oblio mitologico. Mi riferisco alla capacità di amare! Mi riferisco proprio a quella capacità che permetterebbe alla flotta umana di virare e poter finalmente approdare in quel sospirato lido in cui la società sia autenticamente umana. Per l’uomo e non contro l’uomo."

"Le grida di disperazione di chi è dall’altra parte della bella ed opulenta facciata del –welfare- divengono sempre più maledettamente assordanti per chi come me o forse come te, crede ancora alla fantasiosa potenza dell’amore. Invece, pianti e gemiti di morte si innalzano disperdendosi tristemente nel sordomutismo del nuovo boia dell’umanità, l’indifferenza moderna."

Su tali attuali riflessioni esistenziali appena descritte si fondano i pensieri e le lezioni universitarie del protagonista del romanzo, il dottore Steve Corbino, docente universitario con cattedra in filosofia morale. Felicemente sposato con Alexia che nella storia ricoprirà un ruolo fondamentale. Interessante è il pensiero del professore riguardo alla condizione esistenziale umana definendola “…una graffiante sospensione. Troppo bassi per amare, troppo alti per non amare.” Le sue maniacali ricerche e le sue iperboliche riflessioni gli causeranno allucinazioni, forse visioni, disturbi psichici tali da richiedere non solo la sospensione delle sue lezioni universitarie, ma addirittura un internamento forzato in una struttura psichiatrica. Ma il dottor Steve sarà davvero pazzo? Quale sottile e latente linea separa l’insano dal sano di mente? Sarà perseguitato da una oscura presenza, forse frutto della sua psicopatologia o forse di una nuova dimensione che solo lui può vedere, che solo lui può ascoltare e che altri non percependola, la delimitano etichettandola come patologica. L’oscura presenza dispone di una precisa entità.

È la “F.A.T.A.”

È la manifestazione reale dei quattro elementi naturali che permette la continuità del vivere e dell’esistere. (F.A.T.A. equivale a Fuoco, Acqua, Terra, Aria.) “…ci potrebbe mai essere vita senza la terra? Nulla sarebbe, nulla!” Nella permanenza in clinica però qualcosa cambia.

Lo psichiatra, il dottor Enrico De Paoli inizia a dubitare della presunta patologia del professor Corbino. I quattro marchi o forse stigmate o addirittura prodotto di autolesionismo, spuntati sull’avambraccio del paziente colpiscono in profondità la solida ratio scientista dello psichiatra riportandogli alla memoria uno scavo archeologico effettuato dal dottor Fulvio Silente in cui furono riportati alla luce diverse tavolette cuneiformi risalenti appunto, all’età sumera. In una di esse si traduce: “ Al prescelto dai marchi foggiati - I quattro elementi saranno donati…”

Trapela il dubbio dei dubbi: “chi è veramente Steve Corbino?”. E si conosce davvero tutto dell’archeologo Silente? (seguace dell’antichissima e segretissima congrega –F.E.P.-, Fronte Evoluzionistico Progressista.) Torniamo un passo indietro. Nel genere fantasy spesse volte si fa ricorso all’uso di elfi, di stregoni e di draghi sputa fuoco. Io preferisco ricorrere alla fantasiosa potenza dell’amore che come si avrà modo di leggere nel testo, in profondità, diverrà quella scintillante lama di un arcangelo che trafigge mortalmente il maligno. L’oscura presenza (la F.A.T.A.) aprirà definitivamente gli occhi al professore. L’ amore non è semplicemente perdono, pietà, compassione o semplicistico buonismo. L’ amore è eliminazione dell’anello debole. Il male è male e non può esserci un ordine morale che attenui la gravità della malvagità. In chiusura riporto la parte finale del testo con l’auspicio che la mia breve sintesi possa aver stimolato l’interesse di chi sta leggendo.

“Siamo realisti. Chi potrebbe mai rappresentare l’autentico folle, il pazzo, in tale preciso momento storico? Colui che risucchiato da una psicopatologia viene rintanato in un centro psichiatrico e dimenticato da tutti, persino da Dio stesso? Chi è l’autentico pazzo? Colui che rincorrendo incondizionatamente l’utopia di una società più equa e giusta, invoca entità misteriose per ottenere dei super poteri? Chi è l’autentico pazzo? Colui che pur consapevole dei disastri causati dall’avidità umana che sommerge ogni settore dell’esistenza, continua a permanere a braccia conserte come l’ennesimo Ponzio Pilato? Chi è l’autentico pazzo? Colui che continua ciecamente e stoltamente ad ampliare a dismisura lo sviluppo della corruzione, dell’ingiustizia, dello sfruttamento e delle guerre nel mondo? Chi è l’autentico pazzo? Colui che continua ad intossicare a ad inquinare l’acqua, la terra, l’aria, il mondo intero, la nostra naturale dimora senza la quale nulla sarebbe? Chi è l’autentico pazzo? Nel frattempo, come sempre, un nuovo giorno si prepara ad arrivare e pian piano il sole si leva. Cosa mai ci riserverà questa volta?”

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