Da anni vive tra Los Angeles e l'Italia, in Puglia, ha accettato subito il Premio Flaiano proprio per il Grande amore che nutre per il cinema italiano e per l'attenzione nei confronti della sceneggiatura: "Amo non solo Anna Magnani e Sophia Loren, ma quando vidi Monica Vitti in 'L'avventura' di Antonioni fu una vera e propria rivelazione. Allora facevo la cameriera a Brighton e amavo chiudermi nei cinema che odoravano di birra e tabacco". La sceneggiatura è la chiave per lei per scegliere un film da fare.
"Ecco il mio segreto, inizio a leggere dall'ultima pagina. Se il mio personaggio c'è ancora, allora è buon segno. Se esce di scena prima, ma in modo drammatico e grandioso, può ancora andare. Se sparisce nel nulla, dico no".