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Giovedì, 26 Novembre 2020 14:42

Durer, esoterico e affascinante

Scritto da Angela Curatolo

Albrecht Durer, Norimberga, 21 maggio 1471 – Norimberga, 6 aprile 1528, è stato un pittore ma anche matematico, xilografo, incisore; è ritenuto il più celebre pittore tedesco.

Il padre, Albrecht il vecchio, era di un villaggio ungherese e, divenuto cittadino di Norimberga, mutò il suo cognome da Ajtosi (da Ajtos, della porta) in Dürer, che significa porta. Infatti lo stemma di famiglia ha come simbolo una porta aperta. Lo stesso Durer racconta che, dopo un periodo di apprendistato artigianale, il padre lo spinse a viaggiare. In questo modo conobbe, non solo, posti diversi come Basilea, Strasburgo ma vene a contatto con artisti importanti. Al suo ritorno andò ad abitare insieme alla sua fidanzata Agnes Frey a cui probabilmente dedicò il dipinto fatto a Strasburgo, Autoritratto con fiore d'eringio, oggi conservato a Louvre.

Ma le cronache narrano un rapporto asettico e distante seppur vita natural durante.

Si può dedurre che forse per questo nell'autunno dello stesso anno non esitò a partire per Venezia, Padova, Mantova e poi Pavia. Sebbene non documentati si pensa che abbia conosciuto Andrea Mantegna, Giovanni Bellini e il Carpaccio. Soleva discutere di alchimia e i segreti della prospettiva con Willibald Pirckheimer, umanista, che rimarrà il suo migliore amico per tutta la vita. Tale amicizia forse non era ben vista da Agnes Frey che avrebbe preferito un onesto artigiano casa e bottega. A Venezia riesce a mantenersi con la sua arte, con ricercati acquerelli e stampe.

Tanto ricercate che la Serenissima gli offre 200 ducati affinchè rimanga in pianta stabile in Venezia; ma lui decide di tornare a Norimberga. Federico il saggio diventa il suo mecenate e per Durer comincia il periodo più fecondo. Dal trittico dell'Altare di Dresda a quello allegorico, in uno dei quali, Melencolia (1514) appare il famoso quadrato magico. Un quadrato magico si dice tale in quanto ogni fila dei suoi numeri, sommandola, dà il medesimo risultato, appunto magico.

Pittore di corte di Massimiliano I, del suo successore Carlo V, viene a contatto con Luca da Leida e i pittori fiamminghi dai quali certamente viene influenzato. Nel periodo di grande successo si dedica ai remunerati e commissionati lavori richiesti dalla borghesia cittadina, avida dei suoi ritratti e immagini religiose. Si ricorda Durer non solo come pittore ma anche come matematico, come studioso scientifico delle proporzioni umane e della prospettiva e infine come astronomo.

Presumibile la sua stima per Leonardo Da Vinci e l'influenza nei suoi lavori di quest'ultimo. La critica lo descrive come un uomo pieno di immagini e conflitti interiori e di grande curiosità; sicuramente è stato un ricercatore esoterico ma anche scientifico, proteso verso l'innovazione.

Probabilmente, attratto dalle città italiane, culla della cultura dell'epoca, arrivò sino a Firenze e Roma.

Un personaggio che ancora oggi è da scoprire e risulta amato e ricercato, soprattutto dal mondo femminile.

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