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Lunedì, 07 Dicembre 2020 19:05

Incontri ravvicinati con il lupo: consigli del WWF Abruzzo

Scritto da P.V.

I possibili incontri ravvicinati non più soltanto in montagna impongono alcune cautele Un vademecum del WWF sulla convivenza tra uomini e lupi

Un vademecum con una serie di consigli utili per favorire una tranquilla coesistenza tra l’uomo e il lupo del WWF in Abruzzo. L’animale legato anche alla figura di San Francesco, protetto in Italia dal 1971, sta infatti progressivamente riconquistando spazi dai quali era da molti decenni scomparso per mano dell’uomo, anche in aree di pianura e litoranee, spesso prossime a piccoli e grandi nuclei urbani. Una realtà ben evidenziata, ad esempio, dai continui avvistamenti in Val Pescara l’estate scorsa e, più recentemente, nelle aree peri-urbane di Chieti. Una situazione nuova che comporta l’esigenza di informare sui buoni comportamenti chi a questa presenza non è abituato. Il WWF ha per questo predisposto un proprio vademecum (in allegato) che sarà diffuso sui social, a disposizione di chiunque voglia avere qualche consiglio sui comportamenti da attuare.

Tra i consigli del WWF il primo riguarda gli scarti di cibo e i rifiuti (ma anche gli alimenti per cani e gatti vaganti), che non vanno mai abbandonati nell’ambiente. Il secondo gli eventuali incontri a breve distanza: occorre fermarsi, evitare sia i movimenti bruschi che di richiamare l’attenzione del lupo, ad esempio fischiando, e aspettare. Se tarda ad allontanarsi si può invece fare rumore battendo le mani o parlando ad alta voce. In ogni caso si deve evitare di correre e allontanarsi invece lentamente. Il lupo inoltre non va seguito, né a piedi né in auto, neanche per scattare foto e video, e anzi è bene mantenere sempre una distanza di almeno 100 metri, per la propria sicurezza e per non creare disturbo all’animale.

Il WWF ricorda infine che non c’è nulla di “misterioso” nella presenza dei lupi in aree peri-urbane: seguono le prede, soprattutto i cinghiali ma anche gli altri ungulati, e hanno una funzione ecologica fondamentale controllando le popolazioni degli erbivori, con una grande utilità pure per l’uomo che, proprio grazie ai lupi, può contare sulla riduzione dei danni arrecati alle coltivazioni. Un ruolo che i cacciatori, “colpevoli” peraltro della immissione a fini venatori dei cinghiali, non hanno mai ottenuto nonostante decenni di pericolosa pressione venatoria.

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