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Giovedì, 14 Aprile 2022 15:03

Ti aspetto vicino "Piazza Sant’Apollinare" alla fontana

Scritto da Sarah Jane

Sarah Jane

Che bella “Caput Mundi” al crepuscolo!

Ti aspetto vicino "Piazza Sant’Apollinare" alla fontana, non puoi ripartire senza passare da qui, senza prima ammirare “La Grande Bellezza” del Nettuno, hai la stessa nervatura, la forza, gli stessi muscoli del Dio del Mare che combatte dietro ai cavalli marini ed è cullato dalle ninfe che danzano sull’acqua per lui, che domina da sempre il mare. Non puoi andare senza mettere la mano nella “Bocca Della Verità”, non aver timore, te la farà riprendere perché il tuo cuore è puro, il responso dell’oracolo ti sarà utile quando sei ad un bivio. Sarà dolce il rumore dei passi sopra i “Sampietrini”, fino ad arrivare a "Piazza di Spagna" una delle più belle al mondo e sedermi accanto a te sulla scalinata di “Trinità Dei Monti” che muta continuamente di direzione come la fantasia di una donna. Dove i più grandi artisti e poeti si sono ispirati, il set di film famosissimi e le più belle donne hanno sfilato in abiti eleganti e spesso succinti, non so se sarà il posto ideale per darsi un bacio, ma di accarezzarti i capelli avrò voglia, di guardarti negli occhi per farti ammirare tutta la maestosità dello scenario avrò il coraggio. Ci sarà molto da osservare fin lassù verso il “Pincio” fin dove arriva “L’Obelisco”, per portarti dove “D’Annunzio” aspettava la bella Elena Muti, la sua giovane contessa, con la quale intraprendeva una focosa relazione, rendendola protagonista del suo racconto più famoso: “Il Piacere”, ricco di passione, tutto pervaso dalla convinzione che "bisogna fare la propria vita, come si fa un'opera d'arte". L’arte nei vicoli, dove il sole a forza si fa strada, sulle colonne, nei palazzi, nelle immense chiese, sugli affreschi, nei dipinti, sulle sculture tutta Roma ne trasuda, ne offre a piene mani, ne rimani colpito ed affranto, ti commuove e ti fa venire il fiato corto. Che storia millenaria, che splendore la “Città Eterna”, sembra di vedere “Cesare” che accoglie la regina d’Egitto con il più grande corteo regale mai visto, portando sete, e cesti colmi di doni, con fanciulle vestite di seta e di velo che danzavano e suonavano, e carri carichi di opere d’arte, obelischi, sfingi, statue e in alto nel corteo il fascino immortale di “Cleopatra” portata a spalla come una “Madonna”.

Che bella la “Caput Mundi” al crepuscolo, girarla, ammirarla in ogni zampillio di fontana, in ogni arco, in ogni statua per poi salire a “Monte Celio” su di una terrazza a guardare non solo le stelle ma lo spettacolo che prende forma, dietro la polvere che si espande. Fiaccole che sfavillano, cavalli e carri in corsa guidati da “Amazzoni” che tendono l’arco, al grido di battaglia escono i leoni con un ruggito che, a distanza di duemila anni spaventa ancora. Chissà se potrò abbracciarti e stringere, prima di vedere “Decio Massimo Meridio” alzare la daga al cielo, al centro dell’arena e “Commodo” in piedi sulla tribuna d’onore che decide per la vita o la morte e noi a goderci lo spettacolo questa sera, con un posto in prima fila al “Colosseo”. In questa notte magica la nostra passeggiata continua, verso “Ponte Milvio”, senza timore come se avessimo accanto a difesa due centurioni, ad osservare le acque del Tevere sinuose come il velo di una sposa che scorrono verso i bastioni, dove due valorosi Giannizzeri fanno da guardiani. Non sarà questo il luogo perfetto per un bacio, ma sta sicuro che di esserti stata accanto non sarà facile dimenticarlo e poter pensare di rubarti non uno, ma cento baci prima di farti ripartire, non sarà solo una follia.

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