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Lunedì, 28 Dicembre 2020 18:21

Capodanno, le origini e la Storia dei popoli

Scritto da Angela Curatolo

Per un anno positivo, appena ti svegli il primo gennaio guardati nello specchio

 

Capodanno il 1° gennaio una ricorrenza nata come simbolo di rinascita e custode di credenze e speranze dell'Uomo. 

Nel Neolitico il nuovo anno poteva iniziare solo agli equinozi e ai solstizi. Il Capodanno, per ipotesi, celebrato in occasione del solstizio d’inverno, quando il sole tocca il punto più basso dell’orizzonte e ricomincia a salire nel cielo, la temperatura inizia ad aumentare, le giornate pian piano si allungano e la natura si risveglia dopo il lungo e rigido inverno. Secondo gli uomini del Neolitico il sole era una divinità, ed era a lui che indirizzavano le preghiere.

Così si legge nel libri di Fabiola Marchet Leggende e superstizioni.

I Sumeri, come per molte popolazioni agricole, la festa di Capodanno si teneva a primavera come i Babilonesi, popolo di contadini e di guerrieri con festeggiamenti che duravano dodici giorni, il tempo aveva come punto di riferimento la luna, e l’inizio di un nuovo anno rappresentava la creazione dell’universo. Nell'antico Egitto i faraoni sfruttavano l’occasione per chiedere alle divinità il rinnovo del loro potere, eseguivano una serie di riti quando Sirio tornava visibile a occhio nudo, nel primo giorno del mese di Thot, il primo dell’anno.

Per gli Ebrei la data dell’inizio dell’anno subì diversi cambiamenti nel corso dei secoli. Ci fu un periodo in cui festeggiarono addirittura due Capodanni: quello civile in autunno, e quello religioso attorno all’equinozio di primavera, nel mese di Abib, per ricordare la fuga dall’Egitto. Oggi il Capodanno si celebra tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre e conserva alcune usanze note al popolo antico, tra cui mangiare cibi dolci come augurio di un anno ricco di cose belle, e l’accensione di candele.

I Celti credevano che in quel giorno si aprissero le porte al mondo ultraterreno e che fosse possibile visitare il luogo in cui dimoravano gli immortali. Organizzavano un banchetto che durava una settimana e bevevano idromele. In Europa questa celebrazione è diventata la festa di Ognissanti, mentre in America è la notte di Halloween.

Ad Atene si celebrava il Capodanno nel giorno del solstizio d’estate, mentre in Macedonia in autunno. Il Capodanno dell’antichissima civiltà cinese (6000 a.C.) ha due date, una astronomica, che cade tra il 20 gennaio e il 20 febbraio in prossimità dell’arrivo della primavera (nell’antichità era invece regolato sul solstizio d’inverno) e quello civile. 15 giorni di festa. Vengono appese lanterne, le abitazioni e i luoghi pubblici sono accuratamente decorati di orchidee, sulle porte si mettono delle immagini di divinità incise su tavolette di legno, e la gente si riversa nelle strade dove assiste a giochi pirotecnici e alle danze dei Leoni e del Dragone.

Il Capodanno del mondo occidentale pone le sue origini nel 753 a.C., anno della fondazione di Roma. Il calendario introdotto da Romolo era però molto impreciso, basato su dieci mesi, e questo portava a una inversione delle stagioni. Il Capodanno veniva festeggiato nel mese dedicato a Marte, il dio della guerra. Nel 700 a.C. il re Numa Pompilio fece una riforma calendariale, ma il Capodanno veniva comunque festeggiato a marzo. Nell’antica Roma l’anno nuovo veniva accolto con le “strenne”, ramoscelli di alloro raccolto nel bosco dedicato alla dea Strenia, in segno di augurio. L’alloro fresco, sostituito a quello vecchio dell’anno precedente, simboleggiava la rinascita della vegetazione. Fu Giulio Cesare a riformare il calendario e a stabilire definitivamente l’inizio del nuovo anno al 1° gennaio. Nel 45 a.C. Gregorio XIII introdusse il moderno calendario, mantenendo la celebrazione del Capodanno il 1° gennaio. In questa occasione si festeggiava Giano, la divinità che tutelava tutti gli inizi. I Romani, a pranzo, si scambiavano miele con datteri e fichi per augurarsi un dolce anno, alloro ma anche doni e monete.

 

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