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Giovedì, 20 Maggio 2021 17:55

Firenze si inaugura Estiva, mostra delle opere di Eugenia Serafini

Scritto da redenz

L’esposizione, a cura del prof. Carlo Franza, sarà inaugurata alle ore 18 nel Salone del Glicine Plus Florence Hotel - Via Santa Caterina d’Alessandria, 15 - dal 29 maggio al 19 novembre 2021

In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Estiva” con opere di Eugenia Serafini. L'esposizione, ideata e curata dall’illustre storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali. Scrive Carlo Franza nel testo: “Distesa estate,/ stagione dei densi climi/ dei grandi mattini,/ dell’albe senza rumore /- ci si risveglia come in un acquario -/ dei giorni identici, astrali,/ stagione la meno dolente/ d’oscuramenti e di crisi,/ felicità degli spazi,/ nessuna promessa terrena/ può dare pace al mio cuore/quanto la certezza di sole/ che dal tuo cielo trabocca;/ stagione estrema, che cadi,/ prostrata in riposi enormi;/ dai oro ai più vasti sogni,/ stagione che porti la luce/ a distendere il tempo/ di là dai confini del giorno,/ e sembri mettere a volte/ nell’ordine che procede/ qualche cadenza dell’indugio eterno. (Vincenzo Cardarelli, Estiva).

L’estate, in rapporto alle stagioni della vita, alla maturità, stagione di consapevolezze acquisite e di grandi potenzialità, l’estate è la stagione in cui tutto risplende, realmente e metaforicamente, in cui “nessuna promessa terrena/ può dare pace al mio cuore/quanto la certezza di sole/ che dal tuo cielo trabocca” come ha scritto il poeta V. Cardarelli. Sull’estate si è misurata Eugenia Serafini con venti preziose carte colorate che ne esemplano le luci e i colori di una stagione che rappresenta la piena libertà. Il tempo, le stagioni, l’estate, sono anche legate ai luoghi, al paesaggio. Basti pensare a come sono diversi i pomeriggi al mare da quelli in città: quest’ultimi sono visti da Montale “pallidi e assorti…”. Perché la malinconia, il distacco, l’inclinazione a riflettere, ad osservare e a cogliere eventi porta a trovare le più strane analogie fra le cose, sia negli adulti che nei bambini. Estate dopo estate, scorre il nostro tempo, lo sentiamo passare sulla pelle, lo vediamo in ogni nuova piega del viso che l’abbronzatura nasconde, lo leggiamo negli occhi chi ci vive accanto che, come noi, nelle sere blu d’estate sente freschezza e non ha pensieri, tacendo nel profondo. Perché l’estate induce a scrollarsi di dosso affanni e preoccupazioni quasi come quei vestiti pesanti che ciascuno non vede l’ora di togliere ma che puntualmente, ritornano ad ogni autunno.

“Le sere blu d’estate andrò per i sentieri/ graffiato dagli steli, sfiorando l’erba nuova:/ ne sentirò freschezza, assorto nel mistero./ Farò che sulla testa scoperta il vento piova./ Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo:/ ma l’infinito amore l’anima mia avrà colmato,/ e me ne andrò lontano, lontano e vagabondo,/ guardando la Natura, come un innamorato. (Arthur Rimbaud, Sensazione). E state e stiamo così, laddove si sta insieme, sospesi per i tre mesi estivi, tra mare, miraggio di fluide carezze, profumi di tigli odorosi e pulicaria nell’aria: i poeti sanno come trovare le giuste parole ed esprimerli in versi. Le opere d’arte che celebrano l’estate sono state tante. Luce diffusa, colori caldi, paesaggi estivi, sono queste alcune delle caratteristiche comuni ai dipinti di Monet, Bruegel, Hopper e Gauguin.

Pittori di ogni epoca e latitudine si sono spesso cimentati nella rappresentazione dell’estate, papaveri nei campi di grano, spiagge e quella luce dorata e calda, particolare, che c’è solo nelle sere estive. Numerosi sono stati i pittori che nel corso della storia dell’arte hanno dipinto almeno un quadro a tema estivo, sia esso una veduta marina o un campo di grano maturo. Oggi, in questa significativa mostra sull’estate (la seconda stagione da lei esemplata dopo la primavera) si è cimentata l’artista Eugenia Serafini, che ha esemplato a colori, il paesaggio tra cielo e terra, la luce, le accensioni, le stelle, ella ha colto miracolosamente la luce perché quando arriva la tanto attesa estate, tutto si colora di una luce diversa, tutto si rianima e acquisisce una vitalità altrimenti sconosciuta”.

 

 

 

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