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Mercoledì, 26 Aprile 2023 14:49

Primo Maggio. Sabba di Beltane, Notte di Valpurga, Festa di Calendimaggio. Ecco le vere origini!

Scritto da Manuela Prosperi artista e poetessa

di Manuela Prosperi

La notte tra il 30 aprile e il 1 maggio è una notte magica e ha tradizioni molto antiche.

 Nel mondo Celtico prettamente gaelico inizia la festività del sabba di Beltane, o come si dice in gaelico Bealtaine.

Si tratta di uno degli otto sabba della ruota dell'anno e fra questi uno dei più suggestivi, poiché riguarda il fuoco. Infatti "Beltane" in gaelico significa "fuochi del dio Bel" e omaggia l'inizio della stagione della luce.

Era una festa celebrata dai sacerdoti druidi e che sopravvive oggi in tutti i culti Pagani, in modo particolare nella Wicca. Erano riti purificatori che avevano come protagonisti il fuoco. Si accendevano falò e il rito prevedeva di saltare o passarvi attraverso. In senso lato, Beltane è il momento dell'anno in cui luce e vita si espandono al meglio e le energie si mostrano in modo totale. Ci si rivolge a Bel, Dio del Fuoco, della Luce e della Rigenerazione della Vita, si celebra il ritorno all'estate, alla fecondità, all'amore.

L'origine Di Beltane, che coincide con il primo maggio, secondo i Celti era anche il momento in cui il bestiame veniva portato a pascolare e c'era la tradizione della benedizione dei falò di Beltane accesi. I colori ai piedi dell'altare di Beltane sono il verde, il rosa e il giallo. I suoi cristalli di riferimento sono l'oro, l'argento e il quarzo rosa.

Gli incensi che accenderemo saranno il pino, la menta e la rosa. Cercheremo anche delle erbe, come il limone o l'artemisia...

Ma in Europa centro settentrionale, tra i popoli germanici, la notte del 30 aprile era una notte magica: era la notte di Valpurga! Si trattava di una tradizionale festa pagana che poi andò a fondersi con una festa cristiana di cui prende il nome da quello di una santa dell'VIII secolo, Valpurga di Heidnhein, appunto. In questa notte si assistevano a canti, balli e falò.

Già dai tempi degli Etruschi va a fondersi a questa festa quella italica di Calendimaggio. L'evento, detto anche "cantar di maggio" trae il nome dal periodo in cui si svolge, ovvero il primo maggio e risale alla festa romana della Dea Flora alle Calende Romane. Era tradizione che i giovanotti, nella notte del 30 aprile, andassero per i boschi ad estirpare rami per piantarli nelle piazze o fuori dalle porte delle giovani donzelle.

Il tutto aveva un significato di fecondità.

I "maggianti" cantavano anche strofe benauguranti agli abitanti del paese in cui vivevano. Questa tradizione è viva ancora oggi.

Curiosità. In alcune località Calendimaggio è associata al culto di San Michele Arcangelo, di cui si festeggia l'apparizione sul monte San Michele sul Gargano l'8 maggio di ogni anno. Tutte e tre queste festività narrate hanno una radice comune, il risveglio della Natura.

Ed ecco, di seguito, direttamente in rima dal "Canto della Ruota dell'anno", l'inno al sabba di Beltane della Wicca Neopagana:

"In fretta, in fretta, al Sabba andiamo
È la notte di Valpurga e noi festeggiamo!
Unitevi a noi per rendere omaggio
Attorno al colorato palo di maggio.
Al dio e alla dea e al loro amore
Che oggi Divampa con magico ardore.
Danziamo in cerchio in questo giorno di festa
Con ghirlande di fiori sopra alla testa.
Intrecciamo nastri di ogni colore
Per celebrare la sacra unione.
Il profumo è ovunque, le piante son rigogliose
Spuntano i primi frutti, sbocciano le rose.
Gli animali escono dalle loro tane:

Si accoppiano fra loro,
Festeggiano Beltane!! "

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