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Giovedì, 11 Febbraio 2021 19:08

Il manoscritto Voynich, il libro misterioso trovato a Frascati.

Scritto da Angela Curatolo

È stato definito da più parti come "il libro più misterioso del mondo".

Il manoscritto Voynich è un codice illustrato risalente al XV secolo, la datazione al radiocarbonio ha stabilito con quasi totale certezza che il manoscritto sia stato redatto tra il 1404 e 1438. Il mistero di questo documento di valore inestimabile consiste nel fatto che è stato scritto con un sistema di scrittura che non è stato ancora decifrato. Contiene anche immagini di piante che non sono identificabili con alcun vegetale consciuto e l'idioma usato nel testo non appartiene ad alcun sistema alfabetico/linguistico allora conosciuto. È stato definito da più parti come "il libro più misterioso del mondo".

Mancano alcune pagine, ne restano circa 240. Il testo è scritto da sinistra a destra e la maggior parte delle pagine ha illustrazioni o diagrammi. Alcune pagine sono fogli pieghevoli di varie dimensioni. Il manoscritto misura 23,5 x 16,2 x 5 cm, con centinaia di pagine di pergamena raccolte in 18 quaderni, per il testo e per i contorni delle figure sono stati utilizzati una penna d' oca e inchiostro iron gall.

Deve il suo nome a Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari di origini polacche, naturalizzato inglese, lo acquistò dal collegio gesuita di Villa Mondragone, nei pressi di Frascati, nel 1912.

Il contatto tra Voynich e i gesuiti fu padre Giuseppe Strickland. Il suo Ordine aveva bisogno di fondi per restaurare la villa e, nel 1912, vendette a Voynich trenta volumi della biblioteca, che era formata anche da una raccolta di volumi del Collegio Romano, trasportati al collegio di Mondragone insieme alla biblioteca generale dei Gesuiti per salvarli dagli espropri del nuovo Regno d'Italia. Tra questi libri vi era anche quello misterioso, di cui non si conosce di più sulla sua origine. Voynich rinvenne, all'interno del libro, una lettera di Johannes Marcus Marci (1595-1667), rettore dell'Università di Praga e medico reale di Rodolfo II di Boemia, con la quale egli inviava questo libro a Roma presso l'amico poligrafo Athanasius Kircher perché lo decifrasse.

Voynich stesso affermò che lo scritto conteneva minuscole annotazioni in greco antico e datò il volume come originario del XIII secolo. Nella lettera, recante l'intestazione "Praga, 19 agosto 1665" (o 1666), Marci affermava di aver ereditato il manoscritto medievale da un suo amico, che, in seguito, le ricerche riveleranno essere un alchimista di nome Georg Baresch, e che il suo precedente proprietario, l'imperatore Rodolfo II, l'aveva acquistato per 600 ducati (una cifra molto elevata), credendolo opera di Ruggero Bacone.

La proprietà del manoscritto passò da Voynich al noto commerciante ed esperto di libri antichi Hans Peter Kraus che lo donò all'Università di Yale che lo conserva nella Beinecke Rare Book and Manuscript Library, archiviato con il numero d'inventario "MS 408".

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