Il Maestro, che già è stato invitato altre volte a dirigere sul podio dei Faraoni, torna con uno delle opere sacre più note al mondo. “Credo che davvero sia una dei capolavori più grandi dell’umanità. Un dialogo continuo tra l’uomo e Dio sul senso della vita. Per me, che ho basato tutto il mio cammino sulla fede e la musica, il Requiem di Verdi rappresenta davvero il riassunto di tutto quello in cui credo. Sono onorato di essere stato invitato di nuovo qui sul podio della prestigiosa Cairo Symphony Orchestra in una produzione tanto importante per le celebrazioni verdiane. Ringrazio l’Istituto Italiano di Cultura per aver, come sempre, supportato questo progetto”. La produzione prevede la partecipazione dei quattro solisti di maggiore fama del paese arabo: Imam Moustafa (soprano), Jolie Faizy (mezzosoprano), Amr Madhat (tenore), Reda El Wakil (basso). Scritto per la morte di Alessandro Manzoni nel 1874, la Messa da Requiem rappresenta senz’altro uno dei più grandi capolavori musicali di ogni tempo.
L’Orchestra Sinfonica del Cairo, fondata nel 1959, è indubbiamente una delle principali orchestre del medio – oriente. Costituita da oltre 90 elementi provenienti da tutto il mondo vanta una discreta presenza di musicisti italiani. Tantissimi i direttori di fama internazionale che sono saliti su questo podio: tra i molti Charles Munch, Ole Schmidt, Yehudi Menuhin, Gennady Rozhdestvensky, Janos Kukla, Patrick Fournillier, Daniel Barenboim. Tra i solisti Rudolf Buchbinder, André Navarra, Mstislav Rostropovitch, Viktoria Postnikova, Stefan Vladar, Christian Altenburger, Christiana Ortiz e Anastasia Chebotareva. Il maestro, che ha appena diretto a Barcellona, è atteso subito dopo sul podio dell’Orchestra di Stato di Atene alla sala “Megaron” tra le più belle del mondo, quindi in Bulgaria con Attila di Verdi prima e Turandot di Puccini poi e Sacrum Festival a Roma con la Istituzione Sinfonica Abruzzese.