A Roma, in quel che è sempre stato il quartiere dei grandi uomini della scienza - nel quadrante urbano adiacente a Valco San Paolo che si snoda tra da Via Enrico Fermi e Via Vito Volterra, vicino alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma Tre - dall’11 novembre 2022 arrivano le grandi donne della scienza con MART - Millennials ARt Work che ridisegna attraverso la street art la toponomastica della capitale con il coinvolgimento di cinque artiste: Rame13, Giulia Ananìa, Martina Cips De Maina, Zara Kiafar e Giusy Guerriero.
Dall’11 novembre, sui muri di Largo Giuseppe Veratti, MART 2022 dà vita a un nuovo percorso d’arte pubblica e consapevolezza attraverso le immagini delle donne della scienza che hanno cambiato la società; scienziate - a volte poco riconosciute - che trovano così il giusto spazio come omaggio al loro contributo, ma anche per motivare le generazioni future a seguirne le orme. Per realizzare le tre facciate, ognuna delle artiste si è ispirata a un tema, partendo dalla vita di Laura Bassi, fisica e accademica italiana, una delle prime donne laureate al mondo e una delle prime donne a occupare una cattedra universitaria… a cui però, fino a oggi, non è stata dedicata alcuna via a Roma - solo un piccolo giardino non distante da Largo Veratti. Oltre a Laura Bassi, Rame13 con la sua opera omaggia altre tre scienziate, Rosalind Franklin, Cecilia Payne e Ipazia. Sempre a Rosalind Franklin si ispira Giusy Guerriero, mentre tra poesia e street art si incontrano Giulia Ananìa, Martina Cips De Maina e Zara Kiafar con l’opera dedicata a Donne e spazio.
Non solo street art. MART 2022, come ogni anno, diventa anche l’occasione per scoprire il quartiere, raccoglierne le storie e raccontare il progetto di nuova toponomastica al femminile con Open MART: dall’11 al 13 novembre, 3 giornate aperte di incontro e confronto tra pubblico, operatori e cittadinanza. Dall’11 al 12 novembre, alle ore 11.00 e alle ore 15.00, Open MART promuove visite guidate alla scoperta delle opere realizzate, condotte dal teamwork Under 25 di Dominio Pubblico e dagli e dalle studenti delle scuole che hanno preso parte al progetto, mentre il 13 novembre alle ore 11:00 è la volta di "Scienzia(r)te: immagini, arte pubblica, strade che parlano delle donne nel mondo della scienza" incontro pubblico organizzato da Dominio Pubblico in collaborazione con Municipio VIII. Modera Eugenia Nicolosi (La Repubblica) saluti istituzionali di Amedeo Ciaccheri, Maya Vetri. Interventi di Global Shapers, Ass. Eikon, Ass. Venus, Ass. Nessun Dorma, Ass. Toponomastica Femminile, Università Roma Tre, Giulia Anania. Nella giornata conclusiva di domenica 13 novembre sono inoltre coinvolte oltre alle associazioni locali che gestiscono gli Orti Urbani e il Parco di Veratti – Comitato Adotta Uno Spazio Incolto e Rendilo Verde e Associazione Cuore Sociale – in affinità con le tematiche trattate dal progetto, le associazioni Global Shapers, Eikon, Venus, Nessun Dorma, Toponomastica Femminile.
Artiste e opere:
Rame13, classe 1989, dopo aver attraversato più branche di studio, nel 2017 scopre una passione incredibile verso la street art che la porta a prendere parte a molti progetti di pregio, come “Walk the line” a Genova,“Cabine Rosa” per Enel e Giro d'Italia, Sant'angelo il paese delle fiabe e Fidenza Village. L’opera che realizza per MArT è un omaggio a quattro scienziate: Laura Bassi, prima donna insegnante e ricercatrice italiana; Rosalind Franklin, madre della scoperta della struttura del DNA; Cecilia Payne, che scoprì la struttura della galassia e Ipazia, filosofa, scienziata e matematica del III -IV sec. d.C. Giusy Guerriero (Avellino, 1987) si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma e si avvicina successivamente alla street art arrivando a collaborare con prestigiose istituzioni. La sua ricerca artistica si sofferma sulle tematiche dell’introspezione, del femminile e del sociale. L’opera che realizza per MArT propone uno sguardo della vita di Rosalind Franklin negli anni ‘50 in quanto donna e scienziata. Nell’immagine sono presenti elementi riguardanti la vita quotidiana e al contempo scientifici come vetrini di laboratorio, la Foto 51 scattata dalla scienziata e la raffigurazione della struttura a spirale del DNA. La terza opera prevede la collaborazione di tre artiste: una poetessa, Giulia Ananìa, che dedica al progetto una poesia che omaggia Samantha Cristoforetti; e due street artist, Zara Kiafar e Martina De Maina, che curano rispettivamente la realizzazione del disegno e il lettering della poesia. La poesia di Giulia Ananìa è dedicata alle speranze di una giovane donna che raggiunge lo spazio: può essere Samantha Cristoforetti come chiunque altra, perchè tutti siamo invitati a guardare al cielo e mirare alle stelle. La delicata calligrafia di Martina De Maina riporta sul muro le parole di Ananìa mentre Zara Kifar dipinge una ragazza assorta nei suoi pensieri che “mira le stelle”, sogna e già sente il casco sulla testa rivolta all’infinito.