L’artista abruzzese Gino Berardi ha esposto nel Molise i suoi ultimi lavori, quaranta opere che comprendono tutto il periodo impressionista fino a quello astratto ed informale degli ultimi tempi. La mostra curata da Deborah Marchitto e dal Critico d’Arte Gennaro Petrecca è stata visibile presso la Fondazione Cultura Molise.
Gino Berardi è nato a Pietranico (PE) nel 1945, il suo percorso di studi si svolge in provincia dell’Aquila, ma la sua esperienza artistica inizia negli anni ‘60. La sua predisposizione a creare opere fortemente cromatiche lo portano a realizzare dipinti di impatto molto suggestivo. Nel primo periodo si appassiona ai paesaggi, per poi passare ad una forma di estratto con figure, volti e simbolismi nascosti. Usa pastelli, matite, olio, tecniche miste, acrilici, sabbia, gesso, juta con pennellate di colore intenso, macchie, luci, ombre e contrasti che lo hanno portato con la sua arte ad esporre in tantissime città italiane ed estere vincendo prestigiosi premi e riconoscimenti. Ha soggiornato per dieci anni all’estero vivendo tra la Francia e la Svizzera esponendo in diverse città ed in paesi extra europei: Londra, Parigi, Germania, Russia, Rochester, Barbados e Austria. Importanti gallerie in Italia hanno esposto le sue opere: Bari, Palermo, Assisi, Urbino, Terni, Padova, Bologna, Ancona, Roma, Milano, Chieti, Pescara, Teramo, l’Aquila, Genova, Firenze, Cremona, Rieti, Venezia , Pesaro, Vibo Valentia. Non solo artista, ma anche insegnante di ruolo nella scuola media superiore, giornalista pubblicista, ha ideato e condotto programmi televisivi e ha fondato il Centro Culturale ‘’SpazioArte’’. Uno dei simboli che contraddistingue le sue opere è il gallo, legato alla parola cocktail, appunto ‘’coda di gallo’’ che si ricollega al suo lavoro come insegnante all’Istituto Alberghiero di Pescara, come anche la bottiglia, il bicchiere e la scala che rappresenta la crescita, la salita. Un lavoro continuo che lascia all’osservatore libero arbitrio nell’immaginazione. Un uomo, un grande artista, una grande personalità con un forte senso umano. Annamaria Acunzo