"La bibliografia su Pietro del Morrone è vastissima - dice l’autore nella Premessa - tuttavia può essere ancora utile ripercorrere le vicende della sua vita, non tanto per portare nuove testimonianze quanto per tentare, col conforto del pensiero di autorevoli studiosi, ampiamente citati, nuove interpretazioni."
Le fonti più antiche presentano Pietro del Morrone soprattutto come eremita, asceta rigoroso, monaco carismatico e taumaturgo oscurando altri aspetti della sua personalità e i biografi successivi, quasi tutti monaci celestini, hanno continuato a presentarlo come modello inarrivabile di santità, pertanto è difficile ricostruire il profilo reale della sua vita.
"La storiografia più recente – aggiunge nella Premessa il prof. Valeri – ha superato tanti luoghi comuni tramandati dalla tradizione agiografica e, nel rispetto costante delle fonti e alla ricerca continua della verità storica, ha cercato di recuperare la dimensione umana del santo del Morrone. Egli amava la solitudine nei suoi eremi, ma non si allontanava mai dalla società degli uomini: seppe alternare periodi di assoluta anacoresi a periodi di intensa vita attiva. Creò e diresse una Congregazione religiosa che in pochi anni diventò un Ordine monastico ricco e potente. Viaggiò molto, fondò monasteri, amministrò saggiamente le loro risorse, stabilì rapporti personali con i vertici della corte angioina e con la Curia romana e, alla fine, gli toccò anche l’«avventura» di essere eletto papa….il 13 dicembre 1294 si dimise e tornò il semplice monaco Pietro del Morrone. Il 5 maggio 1313, nella cattedrale di Avignone, papa Clemente V lo proclamò santo. Nella vita della Chiesa l’intervento dello Spirito Santo si fa sentire più forte in due momenti: l’elezione dei papi e la proclamazione dei santi. Pietro del Morrone, devoto dello Spirito Santo, ne sperimentò la potenza e fu pontefice e santo."
Nella Presentazione che apre il volume l’arch. Maurizio D’Antonio dice tra l’altro: «La narrazione del personaggio, che Elpidio Valeri ci offre, si palesa come una ricostruzione storica e storiografica limpida e chiarissima, di piacevole ed agevole lettura, con una esposizione equilibrata nei toni e nel resoconto dei fatti, … del personaggio e delle vicende storiche a lui strettamente legate, ma anche del quadro storico complessivo in cui si svolgono gli accadimenti. Valeri ci offre un approccio interpretativo alla comprensione dei fatti e del personaggio facendo giustizia dei luoghi comuni, che in quanto tali indugiano ad essere superati, e delle affermazioni non supportate, passivamente e acriticamente perpetuate. […] È la storia di un uomo con le sue qualità e i suoi limiti, che si confronta con il potere dell’epoca, rispetto al quale Valeri pone in luce i rapporti secondo una visione priva di quelle dismisure interpretative a volte proposte in passato.» Indici, note e bibliografia, apparati tipici del rigore di un lavoro scientifico, aggiungono valore ad una minuziosa opera di ricostruzione storica tra le parole già dette e quelle ancora da scrivere su una figura tanto amata quanto sconosciuta.