Tre appuntamenti domani (sabato 11 ottobre) al Teatro Massimo di Cagliari per festival Spaziomusica e Signal Reload, le due rassegne che in Sardegna rivolgono la loro attenzione alla musica contemporanea e che in questa annata contrassegnata dall'emergenza sanitaria fondono i loro cartelloni orientando il loro impegno nella ricerca e presentazione di recenti e innovative produzioni.
Il primo appuntamento è alle 20 in sala M2 con il concerto di Perry Frank, progetto di musica ambient, acoustic, post rock del musicista e polistrumentista Francesco Perra. L’artista vanta al suo attivo quattro album: Music to Disappear (Idealmusik 2012), The Neptune Sessions (Clubland Records 2013), Soundscaper Box 1 (Tranquillo Records 2014), Reverie (Dynamo Tapes 2020), e annovera numerose collaborazioni con artisti del calibro di Chords of Orion, Monochrome Season, PCM, Enrico Venturini, Matteo Cantaluppi, Make Like a Tree, From Overseas, Emiliano Melis e Andrea Carri. Dall’ottobre 2014, Perry Frank cura anche il nuovo progetto Ambient Guitar Sessions, che consiste in live sessions di musica ambient in luoghi panoramici o idonei ad ospitare il genere musicale. Dal 2018, inoltre, fa parte del progetto PCM insieme al produttore Matteo Cantaluppi e al sound designer Matteo Milea. Perry Frank cura l'aspetto visivo della sua musica, ideando e dirigendo tutti i videoclip delle sue composizioni. Il suo è un suono caratterizzato da atmosfere oniriche e sognanti, generate da soundscapes, drones e glitch di sottofondo, che creano paesaggi sonori rarefatti ed eterei al tempo stesso rassicuranti, meditativi, vagamente nostalgici e oscuri. La sua musica può essere rappresentata come un sogno in cui William Basinski, Brian Eno, Daniel Lanois, The Edge e Christian Fennesz si incontrano e suonano insieme.
Mezzora dopo (alle 20.30) in scena il concerto “Radio Luxembourg” del bassista, compositore e sound artist Matteo Muntoni. L’emittente Radio Luxembourg è stata il principale modello di riferimento per tutti gli aspiranti DJ e musicisti europei prima dell'avvento del rock’n’roll. La radio, nata nel 1933, trasmetteva la musica americana dal Lussemburgo e, per aggirare la legislazione inglese, da una nave pirata ancorata in acque extraterritoriali. L’emittente era ascoltatissima dai giovani, per la sua programmazione d'avanguardia, ben diversa dai programmi di allora delle radio pubbliche europee. Gli speaker annunciavano i più notevoli successi discografici europei o quelli che sarebbero, grazie all’emittente, diventati tali. Il suo bacino d'utenza comprendeva gran parte dell'Europa, anche se il principale era quello britannico, limitato alle ore serali e notturne. Matteo Muntoni recupera Radio Luxembourg e da “semplice” radio la trasforma in strumento di espressione letterario-musicale: nel disco convivono composizioni anche estremamente eterogenee, ma comunque capaci di convivere in una sorta di caleidoscopio. Dal minimalismo di Steve Reich in “On the Moon” alla psyichedelia e al progressive rock in The Jellyfish Dance, dalla musica contemporanea della titletrack alla provocazione “a la John Cage” di There’s no Time, dagli influssi stoner di The man and the Journey alla barrettiana Dust and Guitars, passando per le spigolosità di Frank Zappa o dei King Crimson nella finale Werewolf Cricket, ogni brano porta in dote eventi, elementi e persone che hanno influenzato musicalmente l’autore nel corso degli anni, senza vincoli di genere, tenendo fede alla sua personale idea di musica.
L’ultimo appuntamento della serata è previsto per le 21.30 con il progetto Vremena Goda di Raimondo Gaviano e Teresa Virginia Salis. Si tratta di una sonorizzazione dal vivo dell’omonimo documentario del poeta e cineasta armeno Artavazd Peleshian sull’instabile equilibrio dell'uomo nel fluire incessante della natura. Il documentarismo più estremo assurge, nel cinema di Peleshian, a una dimensione universale, icastica che libera emozioni nitide e originarie: nel quadro della ciclicità delle stagioni, il passaggio del gregge in un lungo tunnel diventa angoscia; la celebrazione di un matrimonio, gioia; il guado di un fiume in piena, eroismo; e il salvataggio di una pecora dalle rapide, avventura. Sipario sui festival domenica 11 ottobre in sala M2: alle 22 apre il soundartist Marco Orrù (in arte Bruxia) con il progetto “Line”, e subito dopo a salutare questa particolare edizione dei festival Spaziomusica e Signal Reload ci penserà il musicista e compositore Daniele Ledda con il progetto "Clavius". L’ingresso a tutti gli appuntamenti della manifestazione è gratuito. I festival Spaziomusica e Signal Reload sono realizzati in collaborazione con Spazio B, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport), e si inseriscono nelle attività più ampie di 10 nodi, la rete dei festival d'autunno a Cagliari, nata sei anni fa per lasciare tracce, edificare luoghi, per costruire l’occasione di un confronto sui nuovi linguaggi artistici, come spazio comune di ospitalità della scena internazionale, co-produzioni originali, contesto crocevia di sperimentazione.