Martedì, 31 Ottobre 2023 18:31

Quelli del Rat pack, anticonformisti, allegri, indifferenti e amanti del bere

Scritto da Angela Curatolo

 Humphrey Bogart, Spencer Tracy, Frank Sinatra, David Niven e la moglie Hjordis, Judy Garland e il terzo marito, il produttore e impresario Sidney Luft, il ristoratore di Hollywood Mike Romanoff e la moglie Gloria, il talent scout Swifty Lazar, lo scrittore e sceneggiatore Nathaniel Benchley, e il compositore Jimmy Van Heusen. 

Evitavano di frequentare gli alberghi e casinò del Nevada e Las Vegas che si rifiutavano di servire Sammy Davis Jr. perchè afroamericano, questo faceva la differenza nella lotta alla segregazione razziale. Vista la popolarità del gruppo, molti locali adottarono un atteggiamento più tollerante, pur di poter vantare la loro presenza: quelli del Rat Pack.

Un gruppo di amici e famosi uomini di spettacolo: Dean Martin (il miglior amico di Sinatra), Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop a cui, saltuariamente, si univa anche l'attrice Shirley MacLaine. Il Rat Pack divenne celebre grazie al film Colpo grosso (1960), che racconta di una rapina in un casinò di Las Vegas, e di cui nel 2001 verrà girato un remake, Ocean's Eleven - Fate il vostro gioco. Questo era il Clan di Frank Sinatra, the Voice.

Il Rat Pack interpretò anche diversi film, oltre Colpo grosso (1960), Pepe (1960), Tre contro tutti (1962), I 4 di Chicago (1964), quest'ultimo senza Lawford e Bishop, ma con Bing Crosby ad affiancare Sinatra, Martin e Davis J.

Il soprannome "Rat Pack" (la "banda dei topi"), o "Holmby Hills Rat Pack", risale alla metà degli anni cinquanta e fu coniato dall'attrice Lauren Bacall per definire il ristretto gruppo di amici e colleghi artisti che all'epoca era composto da Humphrey Bogart, Spencer Tracy, Frank Sinatra, David Niven e la moglie Hjordis, Judy Garland e il terzo marito, il produttore e impresario Sidney Luft, il ristoratore di Hollywood Mike Romanoff e la moglie Gloria, il talent scout Swifty Lazar, lo scrittore e sceneggiatore Nathaniel Benchley, e il compositore Jimmy Van Heusen. I componenti del gruppo e gli aspiranti tali dovevano possedere doti di anticonformismo, il gusto per il bere e le ore piccole, la predisposizione all'allegria e l'assoluta indifferenza a qualsiasi critica. Lo stesso Bogart dichiarò che il gruppo esisteva "per combattere la noia e perpetuare l'indipendenza. Noi ci ammiriamo e non ci importa di nessun altro".

In occasione della prima di uno spettacolo di Noël Coward al "Desert Inn" di Las Vegas, il gruppo soggiornò in città per quattro giorni di baldoria e gioco d'azzardo, al termine dei quali Lauren Bacall definì "branco di ratti" i malconci superstiti ai bagordi. L'istituzione ufficiale del gruppo avvenne la settimana successiva con una cena al ristorante hollywoodiano di Mike Romanoff, in occasione della quale Tracy fu nominato "Topo Onorario", la Bacall la "Madre della Tana", e Bogart ebbe l'incarico di curare le relazioni pubbliche del gruppo.

Clan di Sinatra, dopo la morte di Bogart

Nella seconda metà degli anni cinquanta, dopo la morte di Bogart, Frank Sinatra, che aveva fatto parte del nucleo originale del "Rat Pack", radunò attorno a sé un altro gruppo di colleghi e amici formato da Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford, Shirley MacLaine e Joey Bishop, gruppo che venne soprannominato "Il Clan". Ispirandosi ai tempi di Bogart, Sinatra attribuì il soprannome "Rat Pack" al suo gruppo, che iniziò a diventare molto popolare esibendosi spesso a Las Vegas, diventandone una delle attrazioni che resero la città tra i principali poli statunitensi dell'intrattenimento, e a gravitare intorno alla figura di John F. Kennedy, cognato di Peter Lawford, del quale il "Rat Pack" sostenne la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.

A differenza dell'originario e più discreto Rat Pack, il clan di Sinatra era disposto a mettersi in mostra, presentandosi compatto sulla scena di tutti gli show di Las Vegas o talvolta invadendo quelli degli altri. Eddie Fisher lo scoprì a sue spese quando gli venne affidata l’inaugurazione di un casinò: il clan irruppe sul palcoscenico, salendo sui tavoli, scherzando e facendo capriole, rubando praticamente la scena a Fisher.