Un sorriso ha la stessa cadenza del sole ti accompagna tutto il giorno e la notte non ti lascia solo, ti culla, ti abbraccia con la bocca schiusa umida di voglie nascoste. Diventa puro quando ti vesti di bianco e fai le tue promesse davanti un altare con il candore di una sposa che si prepara ad una nuova vita, un sorriso che si apre verso la felicità non si vede spesso lo puoi notare difronte un quadro, leggendo un libro, guidando un’auto sportiva oppure stando in sella ad una rombante moto con i capelli che sotto il casco al vento fanno tremila giri. Lo puoi notare, sul viso di chi ami, di chi desideri avere al tuo fianco, perché di avvicinarsi con le labbra viene spontaneo, un sorriso a denti stretti quando la paura fa il suo corso, ed hai bisogno di protezione, ma sfoderi il coraggio e vai avanti per il tuo sentiero, perché sai che sei forte che hai la stoffa per superare ed entrare nel bosco, dove forse potrai incontrare il lupo ma di parlarci avrai modo, di correre con lui avrai un desiderio nascosto.
Un sorriso non s’inventa fa parte del DNA è qualcosa che bisognerebbe aggiungere ai cromosomi è come il sesto senso, che ci permette di interpretare i messaggi che arrivano da una dimensione diversa. No, non parliamo di dimensioni alternative e paranormali, ma di quelle che concernano l'interno del proprio corpo, ci mettono in contatto con le funzioni vitali, come ad esempio la fame, la sete, la temperatura e la frequenza cardiaca. E spesso quando incontriamo qualcuno che ci fa perdere la testa queste si mettono in moto si agitano in un sol colpo. Un bel sorriso spensierato è contagioso ed in attimo riempie la stanza di allegria e leggerezza, portando energia positiva a chi di sorridere proprio non ha lo stimolo, a chi sente il peso del dolore ed ha la necessità di scrollarselo di dosso. Un sorriso che anticipa un bacio romantico, che parla di canzoni francesi:
Mais mon amour
Mon doux mon tendre mon merveilleux amour
De l'aube claire jusqu'à la fin du jour
Je t'aime encore tu sais je t'aime
sdolcinate ma piena di sonorità melodiose, considerate fin dai tempi dei cavalieri nelle tante rime e poesie la lingua dell’amore, canticchiate nelle tane dei pirati e sussurrate nelle piantagioni immense delle Americhe.Noi che siamo più latini, più fantasiosi e che sorridiamo a volte a bocca spalancata un bacio diamocelo a “Pizzichille” come dei bambini, scappando e ritornando solo se qualcuno vuole fare il bis.
