Giovedì, 16 Aprile 2020 10:06

Luis Sepulveda, il Coronavirus lo ha ucciso.

Scritto da Angela Curatolo

Aveva contratto il virus di ritorno da un festival letterario, in un viaggio in Portogallo.

Sepulveda è stato il primo paziente celebre ad essere stato contagiato dal coronavirus e era ricoverato dal 29 febbraio nel reparto di malattie infettive dell'Hospital Universitario Central de Asturias di Oviedo. E' morto oggi all'età di 70 anni a causa del coronavirus nell'ospedale universitario di Oviedo, in Spagna, dove era ricoverato da settimane.

Luis Sepúlveda Calfucura era nato in Cile, a Ovalle, provincia di Limarí, il 4 ottobre 1949, scrittore e giornalista.

Autore di libri di poesia, radioromanzi e racconti, oltre allo spagnolo, sua lingua madre, impara, nel corso della sua emozionante vita, correttamente inglese, francese e italiano, conquistando la scena letteraria con il suo primo romanzo, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989 e in Italia nel 1993. Amatissimo dal suo pubblico, in particolare dai lettori italiani, pubblica romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali spicca Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Sposato in prime nozze con la poetessa Carmen Yáñez, con cui ha un figlio, divorzia e sposa una tedesca, ma il matrimonio naufraga. Risposa Carmen, divenuta nel frattempo madre di un secondo maschio.

Figlio di un militante del Partito Comunista Cileno e di un'infermiera di origine mapuche, dopo il liceo a Santiago decide di studiare produzione teatrale all'Università Nazionale del Cile. Leader del movimento studentesco, attivo in politica, nell'amministrazione Salvador Allende lavora nel dipartimento degli affari culturali, curando una serie di edizioni economiche di classici per il grande pubblico e divenendo mediatore tra il governo e le società cilene.

In prigione dopo il colpo di Stato

Dopo il colpo di stato cileno del 1973 che porta al potere il generale Augusto Pinochet viene incarcerato per due anni e mezzo, attraverso gli sforzi di Amnesty International, sezione tedesca, commutati in arresti domiciliari.

Fugge, vivendo sottoterra per quasi un anno. Con l'aiuto di un amico che era a capo dell'Alleanza francese a Valparaíso, fonda un gruppo teatrale, primo centro culturale di resistenza. Nuovamente arrestato viene condannato all'ergastolo, in seguito ridotto a ventotto anni, per tradimento e sovversione. La pena vienecommutata a 8 anni di esilio con un nuovo intervento di Amnesty.

Ecuador, teatro e Unesco.

Nel 1977 lascia il Cile per volare in Svezia e insegnare letteratura spagnola ma Sepúlveda sceglie di rimanere in Sud America e devia per San Paolo in Brasile e poi va in Paraguay. A causa del regime locale si stabilisce a Quito in Ecuador ospite del suo amico Jorge Enrique Adoum. Dirige il teatro Alliance Française, fonda una compagnia teatrale e prende parte a una spedizione UNESCO per valutare l'impatto della colonizzazione sugli indiani Shuar.

Ha lavorato a stretto contatto con le organizzazioni indiane e ha redatto il primo piano di insegnamento per l'alfabetizzazione della federazione contadina di Imbabura, nelle Ande .

Sepulveda Giornalista.

Nel 1979, si unisce alla Brigata Internazionale Simón Bolívar che stava combattendo in Nicaragua e dopo la vittoria della rivoluzione inizia a lavorare come giornalista e un anno dopo parte per Amburgo, in Germania, aveva imparato la lingua in prigione, dove lavora come giornalista, corrispondente dall'America Latina e Africa. Coordinatore Greenpeace, vincitore di tanti premi come il Tigre Juan Award, il Premio Primavera de Novela.

Covid 19.

Il 1 ° marzo

2020, viene confermato primo positivo al Covid 19 nelle Asturie, in Spagna. Dal giorno 11 marzo Sepúlveda, in condizioni critiche, va in coma indotto con respirazione assistita a causa dell'insufficienza multipla di organi in un ospedale di Oviedo .

È morto oggi, 16 aprile a causa di COVID-19.

"Miei cari compagni gatti, siamo qui riuniti in questa notte di luna per dare il nostro ultimo saluto a una giovane e sfortunata gabbiana. Ci rattrista che ci abbia lasciati, ma soprattutto ci piange il cuore per come ci ha lasciati, uccisa dalla pazzia degli uomini, che un giorno finirà per distruggere il mondo selvaggio e meraviglioso che Madre Natura ci aveva donato! E adesso, tutti insieme, gnauliamo alla luna la canzone d'addio di noi gatti del porto!" Da La gabbianella e il gatto.

Ultima modifica il Giovedì, 16 Aprile 2020 10:49