Venerdì, 05 Giugno 2020 12:39

Lavelanet, la fontana delle fate, Fontestorbes

Scritto da Angela Curatolo
Fontestorbes Fontestorbes

Per chi decide di percorrere nel sud della Francia, al confine con la Spagna, nella regione dei Pirenei, la via dei catari, è consigliabile fermarsi, tra un castello e l'altro a Lavelanet, un paese che ha nel suo territorio una grotta magica, colma di acqua, chiamata fontana Fontetorbes.

I francesi sostengono che Fontetorbes sia una delle meraviglie del mondo in cui viene a crearsi un fenomeno completamente naturale e casuale, l'intermittenza del flusso d'acqua.

Ci sono meno di trenta casi di sorgenti intermittenti in tutto il mondo. Questo fenomeno è caratterizzato dal fatto che per la maggior parte dell'anno il flusso della sorgente scorre costantemente, per 7-9 mesi. In periodi di secca, però, improvvisamente muta naturalmente in flusso intermittente e da quel momento la sorgente scorre modificando regolarmente e ritmicamente la sua velocità in un ciclo che dura tra i 60 e 90 minuti.

Ad esempio, in un ciclo di 60 minuti l'acqua della sorgente fluirà con una regolare velocità per circa mezz'ora e poi si fermerà per ricominciare a scorrere per un'altra mezz'ora.

Una antica leggenda narra che la grotta di Fontetorbes era bloccata durante il giorno ed era l'accesso attraverso il quale di entrava in un sontuoso posto magico dove vivevano, le encontados, fate che durante la notte uscivano per lavare la loro biancheria nella sorgente con i loro carrozzieri d'oro. Vicino a Fontestorbes, in una località chiamata Les Pierrets, viveva una ragazza giovane e carina di nome Angèle, sposata da poco. Mentre Angèle attendeva la nascita del suo primo bambino, una fata, che spesso trascorreva i suoi pomeriggi a Les Perrets, la invitò nel suo mondo fatato dentro la grotta, affinchè potesse essere di buon auspicio per la vita del figlio che stava per nascere. La giovane donna accettò e in effetti la nascita risultò favorevole e sotto una buona stella. In segno del suo affetto, Angèle, ricevette dalla fata una bacchetta magica che le permetteva di realizzare qualsiasi desiderio. La bacchetta fu usata da Angèle con grande modestia e per donare la felicità al suo paese Les Perrets. Quando più tardi, diventò vecchia, sentendo avvicinarsi la morte, ella affidò la bacchetta magica ai suoi figli con il preciso incarico di mantenerla intatta e custodirla. Un saggio consiglio che non fu seguito perchè ogni figlio ne pretese un pezzo e una volta rotta, la bacchetta diventò come un qualsiasi comune legnetto e non funzionò più.