Venerdì, 29 Marzo 2024 10:02

Processione a Somma Vesuviana, i confratelli accenderanno le 2000 candele.

Scritto da A.C.

Congreghe unite per un messaggio di Pace ieri sera, giovedì, per la prima volta in 200 anni di storia della processione.

Da poco si sono concluse le celebrazioni del Giovedì Santo. Per la prima volta in 200 anni di storia, le congreghe si sono unite nel Giovedì Santo, per il messaggio chiaro di pace, sfilando insieme, in processione. Tutte insieme dinanzi agli Altari ed insieme nel canto anche i tre gruppi Cantorum. E questa sera, con partenza alle ore 18 e 30, dal Borgo Antico del Casamale, la tanto attesa Processione del Cristo Morto con ben 2000 confratelli, 4 congreche, 4 gruppi cantorum, un fiume di candele accese, falò agli angoli delle strade. Questa sera, venerdì, invece, saranno ben 4 le congreghe che daranno vita alla secolare processione sommese del Cristo Morto che è molto ma molto suggestiva”.

Venerdì Santo – Ore 19 – l’uscita dall’antica Collegiata, nel cuore della Terra Murata, il Borgo Antico nella Cinta Muraria, della lunga processione: 2000 confratelli, 4 congreghe, 4 gruppi cantorum che intoneranno tutto in latino il Miserere, a voce cruda senza musica, lungo l’intero percorso, tra le Mura Antiche e il paese, 40 gli elementi che compongono la banda musicale “Antonio Seraponte”, al seguito della Madonna con il Cristo Morto.

Falò agli angoli dei vicoli e da quella fiamma, i confratelli accenderanno le 2000 candele. Raffaele Molaro – anni 82 – l’ultimo cantore – DOMANI - Venerdì Santo canterà il Miserere in latino con i gruppi cantorum. Il Venerdì Santo, prima della risalita dal centro al Borgo storico, tutti i 2000 confratelli si fermano e si inchinano al passaggio della statua della Madonna con il Cristo Morto. Solo in quel momento verranno spente le candele.

“Somma Vesuviana ha dato un grande messaggio di pace, di condivisione, di comunione. Tutte le tre congreghe che ogni anno, da 200 anni, sfilano in processione per la celebrazione dei Sepolcri – ha dichiarato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano - si sono unite. In ogni congrega sono presenti confratelli di qualsiasi età. E tutti che siano stati giovani o anziani, hanno trasmesso un messaggio di unità! ”. Molto intense le celebrazioni che davanti agli Altari hanno persino visto unirsi i tre gruppi cantorum delle tre confraternite. I confratelli dai cordoni giallo, rosso e verde, si sono alternati nelle letture. I gruppi cantorum delle tre Confraternite, durante le funzioni, hanno alternato il canto ma quello di chiusura è stato eseguito insieme. “Ieri sera è stata scritta una pagina storica, in 200 anni di processione a Somma Vesuviana, nel napoletano. Merito alle Confraternite e anche a Don Nicola De Sena." Ogni Confraternita parte da un punto diverso del paese e spesso si incrocia sul sagrato delle chiese con le altre Confraternite. L’una deve attendere prima l’uscita dell’altra. Questa volta e per la prima volta, le Congreghe hanno condiviso le celebrazioni, dunque si sono unite.

La Confraternita del SS. Sacramento, quella di Santissima Maria della Neve e, infine, quella di Santissima Maria della Libera hanno girato in processione per l'Adorazione degli Altari, che nel gergo popolare viene denominata visita ai "sepolcri", insieme e mantenendo anche i canti. I canti, una volta - ha affermato Alessandro Masulli, storico delle tradizioni locali, Direttore dell’Archivio Storico di Somma Vesuviana - erano la caratteristica principale di queste serate: recuperati dalla liturgia delle "Tre ore di agonia", venivano intonati coralmente con l'accompagnamento dell'organo.

Pezzo d'obbligo era lo Stabat Mater. Seguivano le "Sette parole di Gesù in Croce, composte all'inizio del Novecento dal maestro Natale Pellegrino, la cui esecuzione avveniva proprio durante le Tre ore di agonia.

E questa sera con inizio alle ore 18 e 30, saranno quattro le congreghe in processione e con ben 2000 confratelli che indosseranno il saio bianco.

Alle ore 19 la Madonna con il Cristo Morto uscirà dall’antica chiesa della Collegiata. Nella piazza antistante calerà il silenzio, poi il saluto. “La Processione è molto suggestiva, tra candele, vicoli, il canto in latino del Miserere e sullo sfondo la veduta della Montagna, del Monte Somma. Ma anche il lunghissimo corteo di donne che accompagna la Madonna con il Cristo Morto, poi il canto del Miserere tutto in latino, per tutta la durata della processione intonato dai gruppi cantorum delle congreghe e sempre con il saio bianco. I riti del Venerdì Santo – ha continuato Masulli - che si svolgono in Campania, hanno lo scopo di far rilevare ai fedeli il dolore della Chiesa per la Passione e Morte di Cristo. Il primo gennaio del 1650, la nobiltà napoletana fondò in una cappella della Collegiata, nella Terra di Somma Vesuviana una Compagnia della Morte con lo scopo principale di seppellire i morti in miseria e di aiutare i poveri infermi. Nel 1705, il sodalizio assunse la denominazione di Congrega e Monte della Morte e Pietà”.

I medaglioni ed il percorso!

“I medaglioni adoperati sono a sbalzo e in metallo argentato con le immagini del SS. Sacramento e delle Madonne titolari. La Pio Laical Monte della Morte e Pietà adopera, invece, un ovale in carta pressata con sfondo verde scuro e con sopra il disegno in bianco del teschio con tibie incrociate, in relazione alla sua origine. Qualcuno ricorda che le donne, le maddalene, andavano in processione con i capelli sciolti, senza scarpe e vestite di nero. All’ apparizione del simulacro sull’uscio della Chiesa si levava un pianto alto – ha concluso Alessandro Masulli - dirotto e universale. Le grazie ricevute erano molteplici, specialmente in tempo di guerra. Oggi questa pia pratica, in relazione ai tempi moderni, è totalmente scomparsa. Però le donne continuano, a migliaia, ad accompagnare in corteo ordinato la Madonna con il Cristo Morto. Il percorso ha sempre tracciato un circuito sacro e ha sempre toccato gli antichi quartieri della Terra di Somma: Casamale, Margherita e Prigliano, quest’ ultimo in parte è l’attuale centro della città. Dunque dopo l’apertura della strada centrale di via Roma tra il 1881 e il 1884, il percorso è stato sempre questo: Collegiata, via Piccioli, via San Giovanni de Matha, quartiere Margherita, via Canonico Feola (interamente percorsa), via Gobetti, via Turati, via Gramsci, strada Casaraia, via Purgatorio (cappellina), via Casaraia (ritorno), via San Pietro e Collegiata. La processione dura dalle 2 alle tre ore con il rientro della Madonna nella chiesa più antica: la Collegiata dove migliaia di fedeli si accalcano sotto la statua”.