Mercoledì, 07 Maggio 2025 17:19

Dal Balzolo di Pennapiedimonte CH alla Fontana Area Picnic In evidenza

Scritto da Luciano Pellegrini

di Luciano Pellegrini

L’escursione ha luogo sulla carrareccia con segnavia G 2, del Parco Nazionale della Maiella, con partenza dalla località Balzolo di Pennapiedimonte CH (690m), dove svetta LA DEA MAIA dalla PINNA CIMIROCCO (705 m), ed arriva alla Madonna delle Sorgenti (984 m).

Io e mia figlia Veronica ci siamo dovuti fermare alla Fontana nell’Area Picnic (881 m), per motivi di lavoro. Il percorso su questa carrareccia, con molti saliscendi ma dislivelli accessibili, è chiamato il VALLONE delle TRE GROTTE dove scorre il torrente AVELLA. La carrareccia è stata realizzata fra il 1967 e il1972 per manutentare i tubi dell’acquedotto costruiti nel periodo fascista, fra il 1924 e il 1927. Questa escursione propone molte soste, per ammirare il panorama delle montagne, dove svetta la Cima delle Murelle (2596 m), le grotte abitate dai pastori, il canyon, il bosco e le sculture naturali rocciose, che si sono create con la formazione del pianeta. Non ci vuole tanta fantasia nel distinguere in queste sculture, animali come il coccodrillo, o volti umani, come le gemelle, o uno strumento musicale, come la chitarra.

Questa illusione ottica, viene definita con il sostantivo “pareidolia”. Devo richiamare alla memoria, che tutti i sentieri sono stati aperti e calpestati dai pastori e dai monaci, ed hanno un loro fascino. Il Torrente Avella, prende il nome dagli alberelli del nocciòlo, che producono il frutto della nocciòla, che erano coltivati in questa valle. Superata la prima galleria, (ce ne sono tre), arrivo alla cappella della MADRE DEL BUON CAMMINO ed alla statua sulla parete della montagna, che raffigura il pastore Domenico (Mimì) Di Bello, di Pennapiedimonte, morto in circostanze non ancora chiare, realizzata dallo scultore Antonio di Campli. Ha incoraggiato questo lavoro il fratello di Mimì, Benedetto, anche lui pastore e conoscitore profondo della valle. Nella scultura c’è un GEKO (un tipo di lucertola), che secondo me, è stato scelto dallo scultore, perché indica la capacità di adattarsi, oltre al suo potere connaturato di sopravvivenza agli ostacoli della vita. Arriviamo al belvedere dei “trè candìunë, i tre cantoni” (770 m).

Sulla destra c’è il sentiero del Passo dell'Orso ed un altro poco visibile, che porta al “traforo”, ottenuto perforando un muro di roccia. Per agevolare i pastori che raggiungevano le loro grotte su sentiero scomodo ed esposto, si è realizzato, appunto, questo passaggio. Seguitiamo a camminare ed arriviamo ad uno sfiatatoio di acqua (790 m). Superate le altre DUE GROTTE, si inizia ad udire il forte e sonoro rumore dell’acqua del torrente che si infrange contro le rocce. E’ immaginabile che il torrente ha una grande portata di acqua, con cascate e forre. (Purtroppo una luttuosa notizia del 1 maggio è che due VIGILI DEL FUOCO SONO MORTI, PROBABILMENTE PERCHE’ SONO SCIVOLATI IN UNA FORRA!). Arriviamo all’ area di picnic, dove c’è la FONTE (881 m). Un veloce panino accompagnato dall’acqua fresca della fonte e si torna indietro, fermandoci continuamente per vedere nuovamente i panorami. E’ Un percorso di meditazione, di ricordi e di storia. Abbiamo percorso DIECI chilometri, con un dislivello di +/- 300 m, in tre ore e mezzo senza le soste, con difficoltà E (escursionismo).
Le foto sul link:
N.B. Il torrente AVELLA nasce alle Gobbe di Selva romana (1931 m) e si unisce a (1106 m) al torrente Linaro (lena/legna), che nasce a circa (1900m) nelle vicinanze del Blockhaus (2143 m). Il torrente Avella è un affluente del fiume Aventino, nelle vicinanze di PIANA LA FARA CH.