Sabato, 27 Febbraio 2021 17:13

Castello di Gropparello: il fantasma di Rosania e il primo Parco Emotivo d'Italia.

Scritto da Angela Curatolo

A 27 km da Piacenza sorge un castello su una rocca fortificata, nel comune di Gropparello, dove si può incontrare il fantasma di Rosania Fulgosio, vivere una storia magica, fantastica nel parco delle fiabe e visitare il Museo delle Rose.

Un Castello con una storia acida, dura, che dopo un periodo di lungo abbandono è stato rinnovato e aperto al pubblico.

E' un luogo dove si possono incontrare elfi, streghe e fate nel parco delle fiabe, Primo Parco Emotivo d'Italia, didattico a tema medievale dedicato ai bambini che, accompagnati da figuranti in costume, possono partecipare ad un'avventura guidata a tema fantastico. Inoltre il grande parco che circonda il Castello ospita il museo della Rosa Nascente, dove sono presenti un totale di circa 1200 rose divise in 125 essenze.

Conosciuto come rocca di Cagnano fino al XIX secolo, il castello venne edificato intorno al 789 sulla sede di un preesistente castrum romano risalente al II/III secolo a.C. posto a difesa della via per Veleia.

La leggenda narra di un fantasma: quello dell'infelice Rosania Fulgosio, vissuta nel 1200 e del crudele marito Pietrone da Cagnano. Una storia straziante: figlia del castellano, obbligata a sposare un combattente, spesso lontano in guerra, Rosania ritrovò il suo antico amore, durante una di queste assenze, vivendo con lui una storia romantica pagando con la vita. Saputo del tradimento, il marito, ritornato, l'avrebbe murata viva. Oggi si chiamerebbe femminicidio.

La storia del Castello.

Assegnato da Carlo Magno prima a un vescovo, successivamente divenne mensa vescovile di Piacenza. La storia attesta che il maniero è stato testimone di vicende forti, violente.

Roccaforte guelfa, fu teatro di morte dei 400 fanti ghibellini, esercito di Pallavicini. Dal 1300 in poi passò di erede in erede fino al 1800, quando venne messo in vendita e, dopo un periodo di abbandono, nel 1869 venne acquistato da parte del conte Ludovico Marazzani Visconti, il quale ne affidò il restauro all'architetto Camillo Guidotti con l'introduzione di elementi tipicamente neogotici.

Durante la seconda guerra mondiale il castello venne occupato dalle truppe tedesche che lo adibirono a sede di una guarnigione delle SS.

Al termine del conflitto mondiale, il forte venne nuovamente abbandonato, rimanendo in precarie condizioni di conservazione fino al 1994 quando venne acquisito da parte della famiglia Gibelli, che lo adibì a propria dimora e luogo culturale.

Ultima modifica il Sabato, 27 Febbraio 2021 18:08