Guadagnuolo è un artista che per la sua attività di pittore, scultore e incisore lo porta spesso fuori dall’Italia, esprimendo attraverso la sua arte gli eventi internazionali. L’opera per la quale è maggiormente conosciuto è “Il debito estero – verso una nuova solidarietà” che si trova, esposta dal 1999 nella sede dell’ECOSOC all’ONU New York. Guadagnuolo ha dedicato una sua opera pittorica in occasione dell’uscita dell’ultima canzone dei Beatles “Now and Then”, il brano scritto e cantato da John Lennon, poi sviluppato da Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, 43 anni dopo la morte di John Lennon e 54 anni dopo l’ultimo concerto dei Beatles. L’arte di Guadagnuolo orbita in un’insolita dimensione spazio-temporale, nell’evocare reattività e riverbero riuscendo ad andare ‘oltre la percezione della realtà’, nel riesame retrospettivo, in questo caso il connubio con la musica, definita ‘visibilità transreale’. Grazie alla scienza-tecnologica, il concetto di realtà si sta trasformando per essere meglio intesa, a seconda i casi, nella nuova era digitale. Ancora più arduo essere in grado di concepire un’opera che riveli la realtà relativa al suono e percepirne gli effetti.
L’opera pittorica di Guadagnuolo costituisce un modello di trasposizione musicale, nella tangibilità introspettiva di un piano artistico composto da più parti, fondendo arte della visione e musica dell’ascolto, laddove “Now and Then” denota una certa inquietudine in una musica amabile e profonda, diventando metafora della condizione umana, eccellentemente suonata dai Beatles. L’opera di Guadagnuolo non solo è un omaggio ai Beatles, ma al pensiero e all’estetica degli anni ’60 e ’70, che proiettava le prime indicazioni di quel piacere morale scoppiato negli anni ’80, diventandone un emblema che ha concorso a plasmare l’effigie, ma anche la concezione di una generazione di giovani. Insomma i Beatles sono stati una pietra miliare della storia della musica che, ancora oggi, vive in questa inedita canzone, riportata oggi, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. La canzone rappresenta l’epoca storica del gruppo musicale, non solo nello stile sonoro ma sociale e culturale. “Now and Then” imprime ancora la personalità dei Beatles. Dopo tanti anni, la canzone prosegue ad essere un’affascinante originale punto di riferimento. “Now and Then” risale alla fine degli anni ’70, quando John Lennon ha registrato una demo con voce e piano nella sua casa, il Dakota Building di New York. Il 2 novembre 2023 l’uscita dell’album in cui la voce di Lennon, si fonde con la voce degli altri tre del gruppo, creando meravigliosamente un tutt’uno, infatti, la musica esorta in un’unità assoluta tra strumenti e brani. Inoltre sviluppa argomenti fondamentali come l’amore ed esamina stati d’animo giovanili che sono presentemente attuali. Ciò che si è riusciti a fare musicalmente è davvero stupefacente, “Now and Then” rappresenta la sintesi di un amore che lotta per l’amore e per la pace, contro tutto ciò che può spingerci verso il basso. Ed è proprio nella fiducia che porta l’uomo alla conquista della vita, in modo tale che può dire di essere riuscito a cavarsela.
Le opere di Guadagnuolo, esprimono la tensione per raccontarci tutto questo, egli ha usato una composizione pittorica, facendo trasparire la passione e l’amore per tutto ciò che è intorno a noi, compresa la natura, amalgamata nei percorsi del mondo, rappresentata con effetti compositivi che intervallano la vita dell’uomo che vive ogni giorno negli edifici e per le strade delle città. In quest’opera di Guadagnuolo sono presenti configurazioni simboliche: un susseguirsi di ambiente esterno ed ambiente interno con l’installazione di una tavolozza che rappresenta le arti, una farfalla che cerca la sua libertà, una finestra aperta con il fascino della natura che entra nella stanza illuminata da una lampada, in alto la luna rischiara la notte metropolitana, in basso, a sinistra, il collage di strati naturali di sughero con il colore rosso, rappresenta la passione; quello di destra con il colore verde rappresenta il carattere dell’ambiente esterno. Oltre a comunicarci sentimenti, andando oltre al reale, Guadagnuolo riesce a farci intravedere e quasi percepire: suoni straordinari, ritmi elettronici e situazioni metropolitane. Infatti, in quest’opera pittorica si sente un’energia evocativa, abile a spingerci anche in altre configurazioni creative, di dimensioni transreali, che va oltre il campo visivo.
Una Meta-transreale che ricade sul pensiero musicale per l’acquisizione di dati provenienti dal mondo reale e da quello virtuale, per rincontrare John lennon per ammirarlo e ancora ascoltarlo. Un’arte che ci accompagna in un nuovo spazio, esprimendo ciò che amiamo e prediligiamo. L’artista parte, come programma, “non c’è vita senza amore e non c’è amore senza vita” come se fossimo all’interno di un grande caleidoscopio, dove si attuano l’esibizione e le svolte più incredibili creative e sensuali al fine di socializzare e definire i rapporti all’interno di un gruppo, cercando di dimenticare le brutture della vita. Attraverso il movimento, l’opera richiama emozioni e sentimenti in cui vive l’epoca passata ad un’epoca del presente: gesti, movimenti, configurazioni e intrecci richiamano i pezzi musicali dei Beatles. È lì che si è ispirato Guadagnuolo nelle luci che appaiono nelle città, specie di notte, dove trovano spazio le sue abilità luministiche. Guadagnuolo vuole far apparire i sentimenti di amore come emotività, in un misto di appagamento ed azzardo per rappresentare le ore notturne vissute anche con trepidazione. È proprio in città che Lennon è stato ucciso l’8 dicembre 1980 a New York. Possiamo dire che, i Beatles con la loro musica, hanno originato una nuova cultura ed i loro concerti, non hanno cooperato solo alle evoluzioni musicali e stili di vita, ma sono stati anche l’ambiente creativo delle arti.