Martedì, 05 Settembre 2023 09:20

 Il mistero del biglietto bruciato diretto mai arrivato a Jimmy Page

Scritto da Angela Curatolo
Page Page

Una strana storia capitò al mitico e grandioso chitarrista Jimmy Page, Led Zeppelin.

Era il 1975 il gruppo era all'apice del successo mondiale. Dagli Usa, California, il virtuoso musicista attirò l'attenzione di Lynette Alice Fromme, nota anche come Squeaky, criminale statunitense, della conosciuta per tristi fatti "famiglia" Manson. Fromme conobbe Danny Goldberg, il vicepresidente della Swan Song Records, la casa discografica dei Led Zeppelin. Erano anni in cui si facevano cose forti, strane e si poteva conoscere chiunque a prescindere da fama, denaro e posizione sociale, professione.

Gli chiese di farle incontrare il chitarrista Jimmy Page per metterlo in guardia dalla "cattiva energia" che lo circondava. Asseriva di aver avuto una visione del futuro e voleva avvertirlo di un pericolo imminente.

Goldberg le disse che non avrebbe visto Page fino alla sera seguente, al che Lynette rispose: "domani notte sarà troppo tardi probabilmente". Dopo una lunga discussione, Goldberg accettò di recapitare il messaggio a Page se la ragazza lo avesse scritto su un foglietto, ma il messaggio fu buttato nel fuoco senza essere mai letto.

Nel 1975, emerge dalle cronache magazine che Page usò eroina, lo riferì Richard Cole che ha dichiarato che Page stava assumendo eroina durante le sessioni di registrazione dell'album Presence in quell'anno. In quello stesso anno uscì Physical Graffiti, sesto album della rock band inglese Led Zeppelin.

Insomma pare che non si a accaduto nulla di grave al grande chitarrista, dopo tutto. Certo la curiosità rimane: chissà cosa aveva scritto Lynette su quel biglietto?

Il 1975 fu anno movimentato per Lynette: cercò di assassinare il Presidente degli Stati Uniti d'America Gerald Ford. Fu condannata alla pena dell'ergastolo, ma uscì dal carcere sulla parola in libertà vigilata per motivi di salute il 14 agosto 2009, dopo aver scontato quasi trentaquattro anni di condanna. Non rinnegò mai il suo passato e non si è mai detta pentita, rimanendo discepola leale e devota di Charles Manson fino alla fine.