Venerdì, 18 Giugno 2021 11:42

Intervista esclusiva a Enzo Iacchetti. Lockdown: “ho imparato a fare della solitudine la mia compagna”. Nasce così ‘Non è un libro’.

Scritto da Angela Curatolo
Enzo Iacchetti e il libro. Enzo Iacchetti e il libro.

di Angela Curatolo

‘Non è un libro, solo pensieri acidi e non’ è uscito in aprile 2021 per un progetto ideato e promosso da Enzo Iacchetti che ne è l’autore. Con un atto di ‘alta magia’ del pensiero, ha saputo trasformare i suoi giorni di lockdown, di insopportabile solitudine, in un’opera speciale, il cui ricavato sarà devoluto per l’acquisto un’autoambulanza per la Croce Rossa.

 

Durante il lockdown a casa era solo con il suo più caro amico: Lucino, un tenero cagnolino.

I primi giorni, in cui il mondo si fermò, Enzo Iacchetti l’aveva presa bene, “si, era interessante, pensavo di riposarmi a casa, rilassarmi, ma dopo il primo mese le cose son cambiate”.

Girava per casa sentendo che le sue percezioni erano in continua mutazione, “rivedo lo stesso film per due sere di seguito, sono gli effetti della clausura e mi chiedo: come fanno le suore?”, “mi mancano le persone, gli abbracci”. Alternava momenti di serenità con quelli di disperazione, così per sopravvivere usò il suo super potere: l’arte della fantasia.

“Io dicevo a Lucino, questa sera dove andiamo? Facciamo un viaggio a New York? Così vedevo ‘C’era una volta l’America’; stavo bene, dopo tre ore finiva il film e tornavo, però, alla realtà”.

Suonava la chitarra, “con il disinfettante non riuscivano più a formarsi i calli alle dita, era tutto strano, diverso”.

E soprattutto scriveva.

“Avevo tappezzato la casa con bigliettini, fogli sparsi, dove esprimevo pensieri, riflessioni, alcune drammatiche, alcune comiche, poesie.”

E fuori c’era la Pandemia che rimarcava la propria presenza attraverso il continuo andirivieni delle autoambulanze, “io abito vicino all’ospedale Niguarda” a Milano, “sentivo in continuazione le sirene”.

Dopo aver fatto il vaccino, Iacchetti si chiese: ”che ci faccio, ora, con questi fogli? Poi pensai che potevano diventare un libro e mi venne l’idea.” Contattò Francesco Rocco, presidente della Croce Rossa a Roma, gli propose di pubblicare il testo, destinando il ricavato all’acquisto di un’autoambulanza, il prezioso mezzo che può salvare la vita.

Il volume si può avere solo dalle mani di Enzo Iacchetti. Lo presenterà in un tour con la Croce Rossa per tutta l’Italia, in cambio di un’offerta che parte da 0,70 centesimi di euro, le spese di stampa. “Magari passa quello di Amazon e ne acquista una copia per un milione di euro e così ne compriamo tante di autoambulanze”, precisa, “la gente offra quello che sente, deve farlo perché crede in questa operazione”.

La curiosità mi sollecita a contattare Enzo Iacchetti per saperne di più sul percorso che ha generato l’operazione ‘Non è un libro solo pensieri acidi e non’.

 

Qual è l’auspicio per questo progetto?

“Spero di incontrare molti ricchi per poter raggiungere la somma e acquistare l’autoambulanza, magari più di una”.

 

Perchè ‘Non è un libro’?

“Non è un libro perché ha 60 pagine, minimo sono 100. Lo distribuisco io in tour con la Croce Rossa in cambio di un’offerta da 0,70 centesimi in su, a seconda di quanto una persona voglia dare, e non 15 euro, prezzo di copertina. Non è un romanzo, raccoglie riflessioni scritte su bigliettini, in casa, di notte e durante il giorno durante il lockdown”.

 

I pensieri di cosa parlano?

“Il libro è diviso in capitoli, ci sono tutti i momenti vissuti della Pandemia: il Covid, la clausura, il vaccino. Alcuni drammatici, alcuni comici”.

 

Cosa ti è mancato di più nei giorni di lockdown?

“Il contatto umano, gli abbracci. Ho perso molti amici, più giovani e più grandi di me”.

Poi racconta di come ha vissuto il suo lavoro. “Negli studi di Striscia è sempre stato tutto sicuro, facevamo due tamponi al giorno ma era tutto così strano, il Covid faceva paura”.

 

Chi è Lucino?

“Il mio cane. Si chiama Lucino, come Lucio Dalla, lui era mio amico. Il mio cagnolino mi ha salvato la vita, abbiamo visto la tv insieme , mangiato insieme. Ho l’impressione che non sia un cane.

 

Forse un angelo?

“Si, forse.”

 

Lucino parla anche nel libro?

“Dopo 5/6 mesi ho cominciato a sentire la sua voce. Gli effetti del lockdown.”

 

Cosa dice?

“Eh, lui parla malissimo degli uomini. Dice che nei canili, con il freddo, i cani si accoccolano tra loro. Gli umani, invece, non capiscono il valore della solidarietà, è molto deluso dagli Uomini”.

 

Dopo la Pandemia, secondo il tuo punto di vista, l’Umanità è diventata più solidale, più partecipe dei problemi altrui?

“Il vaccino è un esempio: in passato è stato scoperto quello contro la poliomielite ed è stato donato al mondo, non è mai stato brevettato. Qui, invece, c’è la lotta in Pandemia.

Eh, se avessimo la solidarietà che abbiamo nel calcio… “

 

Cosa hai imparato da questo lockdown, quale lezione?

“Ho imparato a fare della solitudine la mia compagna. E’ stata dura, difficile”.

Aggiunge: “Ho imparato a cucinarmi cibo più buono.”

 

Qual è il piatto che cucini meglio?

“La Carbonara e l’Amatriciana, che ho imparato dal mio amico, purtroppo scomparso, sindaco di Amatrice. Mi ricordo l’abbiamo preparata insieme, quando sono andato lì, con gli ingredienti originali, un bellissimo ricordo”.

 

Qual è la prima cosa che farai quando tutto questo sarà definitivamente terminato e sicuro?

“Un viaggio. Mi piacerebbe andare in Canada. Non ci sono mai stato, essere a contatto con il verde, la natura. Ho voglia di andare nei boschi. Prima, un paio di volte l’anno partivo, mi manca tanto viaggiare.”

***

In punta di piedi si riprendere la quotidianità pre Covid, Enzo Iacchetti, attore brillante amato dal pubblico italiano, oltre alla presentazione del libro con la Croce Rossa, sta per intraprendere una tournée teatrale con Vittoria Belvedere, si preannuncia interessante, il titolo è ‘Seppelliti dalla neve’. Una commedia a due che racconta una nevicata così abbondante da obbligare i protagonisti a restare chiusi in casa. Ci saranno momenti esilaranti, di svago e anche di riflessione.

 

Ironizza, infine: “Non so se, dopo il lockdown, sono ancora capace di andare sul palco, sono in ansia, son gli effetti della clausura”.

 

Le tappe del tour del libro Non è un libro.