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Racconti in quarantena - Spasimante
L’AQUILA - “Me recunusci?” disse una voce stanca mentre due braccia si protendevano davanti e l’uomo in pigiama mi veniva incontro.
Racconti in quarantena – Il Patrizio.
di Mario Narducci
Aveva l’andatura del pastore, lenta nel “parare” le greggi al pascolo, tra belati rassegnati e suono stanco di campani, e statuaria quando sosta a contemplare le distese verdi che confluiscono dove le montagne prendono ad arrampicarsi verso il cielo. Del pastore aveva lo sguardo capace di riconoscere le assenze di capi e pronto a cogliere l’insofferenza dei cani che lo mettono in allarme prima ancora dello scomposto abbaiare, tra il frenetico andirivieni che raccorpa le pecore.
Racconti in quarantena – Fortunato Milleprofumi
di Mario Narducci
Fortunato Milleprofumi si muoveva con l’alba. Si chiudeva alle spalle l’uscio di un monolocale che guardava le 99 Cannelle, varcava l’attigua Porta Rivera ed era nell’orto, uno dei tanti che affiancava la ferrovia, prima che la strada curvasse verso Roio e lo raggiungesse tutta in salita, tra tornanti panoramici sulla Città che si svegliava.