“Proprio come i primati – spiega Blake Morton, psicologo dell'Università di Hull – questi mammiferi acquatici possono mostrare curiosità e socievolezza, oltre a un tratto della personalità che è una miscela di estroversione e piacevolezza tipico della specie umana”. Il team ha avviato le ricerche nel 2012, valutando i Tursiops truncatus, o delfini tursiopi, seguendo il modello Big Five, una teoria della personalità secondo cui esistono cinque grandi dimensioni di personalità, considerate tassonomicamente: estroversione-introversione, gradevolezza-sgradevolezza, coscienziosità-negligenza, nevroticismo-stabilità emotiva, apertura-chiusura mentale. Queste dimensioni, secondo il modello, corrispondono alle macro-categorie linguistiche più usate per descrivere le diversità tra individui. Gli scienziati hanno analizzato 134 delfini tursiopi, 58 maschi e 78 femmine, osservati in strutture diverse situate in otto paesi, tra cui Stati Uniti, Messico, Francia e Isole Cayman. “Abbiamo valutato la personalità di ogni esemplare chiedendo al personale delle strutture di compilare un questionario sugli animali – riporta lo studioso – abbiamo scoperto che il comportamento dei delfini è in linea con il modello Big Five”.
Il gruppo di ricerca ha individuato quattro domini, tre dei quali molto simili a quelli riscontrati anche nei primati non umani e uno peculiare per la specie acquatica, un dualismo tra alta coscienziosità e nevroticismo. “I delfini sono intelligenti e socievoli – commenta l’esperto – abbiamo pensato che questi tratti, in grado di contribuire alla personalità di un essere vivente, per cui, nonostante l’antenato comune più prossimo risalga a 95 milioni di anni fa, ha senso che delfini e primati condividano tratti caratteriali specifici”. Il ricercatore aggiunge che questi mammiferi vivono in comunità che variano frequentemente in dimensione e composizione. “La scienza non ha ancora individuato il motivo per cui il comportamento umano si riduce ai Big Five – spiega l’autore – un modo per approfondire tale conoscenza è confrontare l’umanità con gli animali. I delfini, come molti primati, hanno cervelli notevolmente più grandi di quanto le funzioni corporee di base richiederebbero, e questa sovrabbondanza di materia cerebrale alimenta la loro intelligenza”.
“Socievolezza e intelligenza – conclude Morton – possono svolgere un ruolo importante nell'evoluzione di alcuni tratti della personalità. Il nostro studio rappresenta un primo passo nell’analisi dei tratti della personalità dei delfini. È fondamentale proseguire le indagini in questo senso perché analisi come questa possono condurre a un migliore apprezzamento delle specie che vivono negli oceani e a una migliore comprensione di noi stessi”. Agi