Il mondo del cinema italiano è stato profondamente scosso dalla notizia della scomparsa improvvisa di Saverio Indrio, uno dei doppiatori più amati, riconoscibili e talentuosi degli ultimi decenni. La sua voce potente, calda e versatile ha segnato la carriera di molte produzioni cinematografiche e televisive, trasformandosi in un elemento imprescindibile per gli appassionati del doppiaggio e per il grande pubblico. Il suo contributo non si limitava al semplice doppiaggio: ogni ruolo interpretato da Indrio veniva arricchito da una sensibilità e da un’intensità che pochi sono riusciti a eguagliare.
Saverio Indrio nasce a Taranto il 19 giugno 1963. La sua formazione artistica fu caratterizzata da una profonda passione per la musica, che lo portò a esibirsi come chitarrista classico. Solo più tardi il teatro divenne la sua vera vocazione: frequentò la Bottega del Teatro, diretta da Guglielmo Ferraiola e organizzata dal Teatro Abeliano di Bari, dove si perfezionò e maturò il suo stile interpretativo. Sul palcoscenico ha lavorato con testi di autori illustri come Luigi Pirandello, Dario Fo, Frank Wedekind, Anton Čechov, e tanti altri, dimostrando una versatilità che avrebbe poi trasposto nel mondo del doppiaggio.
Nel doppiaggio, la sua voce è diventata un vero e proprio marchio di fabbrica. Saverio Indrio ha doppiato alcuni tra i più grandi attori internazionali, tra cui Dwayne Johnson, di cui ha accompagnato la carriera in film iconici come The Rock, la saga di Fast & Furious e Jumanji. Il suo timbro ha inoltre dato vita a personaggi indimenticabili dei cartoni animati, come Mr. Satan in DragonBall e il sindaco Quimby in I Simpson, dimostrando una capacità unica di adattarsi ai più diversi registri e generi.
La sua voce ha raggiunto anche il mondo del fantasy e della fantascienza, prestandosi ai personaggi di Kevin McNally, interprete di Joshamee Gibbs nella saga dei Pirati dei Caraibi, e a Jimmy Smits, noto per il ruolo di Bail Organa nella serie di Star Wars. Ha inoltre doppiato figure di rilievo in documentari culturali e storici, come quelli prodotti da Alberto Angela, portando autenticità e profondità anche in contesti narrativi differenti.
La notizia della sua scomparsa, avvenuta tra il 29 e il 30 giugno 2025, è stata diffusa dalla pagina “Le voci del doppiaggio” e ha scatenato un’ondata di commozione e affetto tra colleghi, amici e appassionati. In molti hanno ricordato Saverio non solo come una voce inconfondibile, ma come un uomo generoso, capace di trasmettere emozioni con il solo mezzo della parola. Il suo lascito è una testimonianza viva di quanto il doppiaggio possa essere un’arte, capace di regalare magia e vita a personaggi tanto diversi quanto indimenticabili.
Il mondo del cinema e dello spettacolo perde oggi una presenza preziosa, ma la voce di Saverio Indrio continuerà a vivere, rimbalzando nelle sale, nei cuori degli spettatori e nei ricordi di chi ha avuto il privilegio di ascoltarla. Come dice una frase molto sentita dagli amanti del doppiaggio, “Le voci non muoiono mai: risuonano per sempre in chi le ha ascoltate col cuore".