Per l'occasione della terza Giornata Mondiale delle Api, la FAO ha organizzato una cerimonia virtuale in collaborazione con l’Accademia Cinese delle Scienze Agrarie (CAAS), la Rappresentante Permanente della Slovenia e Apimondia. La moria di questi insetti e la scarsa produzione di miele, trend consolidato negli anni, rappresentano , purtroppo, un cattivo viatico per il nostro futuro. La pandemia da COVID-19 ha avuto, poi, conseguenze pesanti sul settore dell’apicoltura: la produzione, il mercato ed i mezzi di sussistenza stessi degli apicoltori. Le api sono fondamentali per l’impollinazione di moltissime specie. Secondo dati FAO (Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite) la popolazione delle api e degli impollinatori si è ridotta ad oggi di oltre il 30% , per cui molte delle nostre varietà alimentari sono a rischio. La conseguenza? Che potremmo non trovare più molti cibi sulle nostre tavole.
E’ indispensabile giungere ad una coscienza collettiva , in modo da sensibilizzare cittadini ed istituzioni verso un ambiente in cui le api permettono un costante e periodico rifiorire , attraverso le impollinazioni, di fiori, frutti e biodiversità, garantendo un equilibrio naturale. Qualora ciò non dovesse più accadere, non è dato di immaginare a quali catastrofi alimentari andremmo incontro. Per questa stessa ragione è urgente anche sensibilizzare le aziende ad abbandonare l’uso di pesticidi e di fertilizzanti. Non vogliamo scomodare la "famosa" predizione di Einstein sulle api: "Se un giorno le api dovessero scomparire, all'uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita". Niente più api, niente più impollinazione, niente più frutta e vegetali, con conseguente spirale devastante. Ma , anche se la frase di Einstein, non è mai stata confermata, vogliamo davvero mettere alla prova il ragionamento sottostante , quello si, plausibile?