- Perdonami, Livia. Io... io non volevo baciarti, ma la musica, l’euforia... Non ho capito più niente. -
Livia raccoglie la maglia dal pavimento e la infila senza guardarla. Si sente turbata. Non doveva permetterle di baciarla, ora sa che le è piaciuto e questo la spaventa e la confonde.
La serata finisce in quel modo, col ricordo del bacio impresso nella mente. Una doccia bollente, un’aspirina e dritta a letto. Basta pensare.
Ma se Livia è turbata, Marilù non sta meglio. Sa di aver rovinato tutto, di aver mandato a puttane la loro amicizia. Se soltanto ci fosse un modo per rimediare. Suo marito è tornato da poco e sta cenando, mentre lei indossa il pigiama. Si prepara una tisana, ma sa già che non riuscirà a dormire. Accende la tivù, e uno sceriffo da solo spara e uccide cinque fuorilegge armati. Esagerato! Cambia canale e un leader politico sta tenendo un accorato discorso, ma un attimo dopo si trasforma in una rissa spaventosa. Schiaccia di nuovo il tasto del telecomando e in un talk show un’intera famiglia si insulta con grida ed epiteti di ogni tipo. Nauseata spegne la tivù si alza, va in cucina e si prepara una tisana e torna a letto. Fa un sorso, scotta, la lascia intiepidire, prende il libro che tiene sul comodino, lo apre dal punto in cui lo aveva interrotto, ma non si ricorda più quello che aveva letto l’ultima volta, lo richiude, finisce la tisana e spegne la luce. Ma c’è qualcosa nella sua testa che non la lascia stare, un dubbio che ribalta totalmente la situazione. E se invece quel bacio Livia lo voleva? Marilù si raddrizza e riaccende la luce. Sì, doveva essere andata così, perché se veramente era stanca si buttava sul divano, invece si era lasciata convincere a continuare a ballare soltanto per potersi gettare fra le sue braccia, la gatta morta. Ma allora perché poi si è offesa? O ha finto anche quello? La cosa non la convince. Ma è meglio non pensarci troppo o finirà per passare tutta la notte a fare congetture campate in aria. Spegne la luce e s’infila di nuovo sotto le coperte. Dopo venti minuti è ancora alla ricerca della posizione giusta per dormire. Non trova pace. È consapevole che se vuole risolvere quella faccenda, deve sentire Livia e chiarire la cosa una volta per tutte. Non c’è altro modo. Riaccende la luce e prende il telefono. Cerca le parole giuste, studia la frase migliore, infine rilegge ma non è convinta, quindi cancella, riscrive, rilegge e cancella di nuovo. Uff... Non è mai stato così difficile scrivere un messaggio. Si tortura un labbro, resta con le dita sospese sui i tasti, poi smette di ragionare e dà retta al suo cuore.
È quasi mezzanotte quando il telefono di Livia emette un breve suono.
Livia guarda Riccardo nel letto accanto a lei. Sembra chiederle: “Chi ti scrive a quest’ora?”
La donna si alza dal letto, va in cucina e risponde al messaggio.
- Ma sei impazzita a scrivermi a quest’ora? Riccardo era a letto e ha sentito il tuo messaggio. -
- Scusa, ma non potevo addormentarmi senza prima sapere qualcosa di te. -
- Non c’è niente da sapere, Marilù. Faremo meglio a smetterla di vederci finché siamo in tempo, o finiremo per metterci davvero nei guai. -
- Volevo solo farti stare meglio, spero mi perdonerai. Non voglio perderti, mi manchi già. Ti voglio bene. -
- Mi spiace, ma non credo sia una buona idea continuare a vederci. -
- Ti ho già chiesto scusa, Livia, cos’altro devo fare per farti capire che mi dispiace? -
Livia vorrebbe dimenticare, ma non può fingere che non sia accaduto. Un gesto del genere non può non lasciare conseguenze. Marilù incalza.
- Perché mi eviti? Tu mi piaci e so che anche io ti piaccio. -
Il giorno dopo, a mezzogiorno in punto, Livia sente suonare alla porta. Va ad aprire in jeans e maglione, i capelli che le cadono sulle spalle le danno un’aria sbarazzina. Mentre Marilù si presenta con addosso degli shorts neri attillati e una camicetta di seta bianca che a stento riesce a contenere un seno generoso, l’acconciatura voluminosa fa da cornice a due foglioline verdi come smeraldi.
- E tu che ci fai qui? -
- Ho pensato che il modo migliore di chiarirci è davanti a qualcosa di buono da mangiare. -
- Ma lo sai che sei una impertinente? - Livia deve ammettere che Marilù è davvero molto bella con quello sguardo magnetico e quel sorriso che lascia senza fiato.
- È da quando sono entrata che non mi togli gli occhi di dosso. Guarda che ho capito cosa vuoi da me... -
- Che significa che hai capito cosa voglio da te?! - Livia biascica confusamente le parole, mentre cerca di rallentare la corsa del suo cuore.
- Ma sì, dai, non fare finta di non capire. So benissimo che muori dalla voglia di sapere dove ho comprato questi shorts. O è la camicetta che ti ha colpita? - Livia si sente crollare. È una sciocca ad aver frainteso tutto.
- Ecco, tu sei così... elegante, mentre io... -
- ... mentre tu hai quell’aria da brava ragazza che non me la racconta giusta... -
Livia deve sforzarsi per restare lucida.
- Non mi hai ancora detto perché sei qui. -
- Come perché, per chiarire. E per festeggiare! Ma fa sempre così caldo qui? - con gesti lenti e studiati Marilù si sbottona un poco la camicetta, mentre osserva divertita la reazione dell’amica. È più sexy del solito con quella scollatura e quel profumo. Livia si sente avvampare, deve assolutamente fare qualcosa.
- Festeggiare cosa? -
- Facciamo un gioco? - propone Marilù.
- Un gioco!? -
Marilù assume un’espressione maliziosa.
- Sì. Consiste nel confessare qualcosa che ti porti dentro e che sai soltanto tu. -
- Una specie di segreto. -
- Esattamente. Comincio io. È una cosa che non ho mai detto a nessuno. -
- Oh, sono lusingata. -
- Non è facile per me, ma sento che di te posso fidarmi. -
- Ehi, non dirmi che hai problemi con la giustizia. -
- No, ma che vai a pensare! -
- E allora muoviti a parlare, mi stai incuriosendo. -
- Sì, sì, d’accordo. Be’, ecco, è da un po’ che ho una voglia matta di tradire mio marito. -
Livia si sente vacillare.
- Ma sei matta? E con chi lo vorresti tradire?
- Be’, ho già in mente una personcina, ma è una situazione complicata. - Ma che intenzioni ha? Non sa se Marilù le vuole confessare davvero un segreto o se invece si sta soltanto prendendo gioco di lei.
- Be’, sei una donna determinata e scommetto che se è quello che vuoi, alla fine ci riuscirai. - afferma Livia confusamente. - Sei bella, affascinante... Hai solo l’imbarazzo di scegliere chi sarà il fortunato di turno. -
- O la fortunata... -
Livia finge indifferenza, ma le si blocca il respiro.
- Bene, io ho confessato, ora tocca a te. -
- Chi ti dice che ho un segreto? -
- Ogni donna ne ha uno. Io mi sono fidata di te, tu devi fare altrettanto. È il gioco. -
Livia si fa seria, si porta una ciocca dietro l’orecchio.
- D’accordo. -
Marilù si sistema il cuscino sotto di lei e si schiarisce la voce.
- La mia vita è uno schifo. Riccardo è cambiato, non è più l’uomo che ho sposato. E in questi ultimi tempi le cose fra noi sono addirittura peggiorate. -
- Mi dispiace. Forse ora ti vede più sicura e questo lo spaventa. A volte gli uomini reagiscono così, quando non possono più avere il controllo sulla propria moglie. -
- Credo sia proprio la nostra amicizia a infastidirlo. All’inizio sembrava contento per me, ma ora è come se si sentisse minacciato dalla tua presenza. -
- E tu? Anche tu ti senti minacciata dalla mia presenza? -
- Ammetto che la tua presenza mi rassicura e ora riesco persino a gestire meglio le mie paure. -
- Tutto qui? -
- Tutto qui?! Per te forse non è niente, ma per me significa ricominciare a vivere. - Livia la guarda con quell’espressione che Marilù trova irresistibile e si chiede se stia fingendo o no.
- Voglio farti vedere una cosa. - Marilù prende il cellulare. Livia sospira, finalmente una tregua.
Marilù le mostra delle foto.
- Mio Dio, è il cantante di cui sono innamorata da sempre! Avrei fatto qualsiasi cosa per avere una foto con lui. Quando le hai scattate? -
- Al concerto di due anni fa, unica data in Italia. -
- Non sai quanto t’invidio. -
Ma scorrendo le immagini, Livia si imbatte in qualcosa che la sconcerta.
- E questa? -
La foto ritrae Marilù che bacia le labbra di una ragazza. Eppure quando le aveva chiesto se avesse mai baciato una ragazza lei aveva negato, sembrava persino infastidita. Perché le aveva mentito? In quel momento Livia ha come l’impressione di non conoscere affatto la donna che ha di fronte.
- Stavate insieme? - chiede stizzita.
- No, era una mia amica. -
- E tu baci sempre sulla bocca le tue amiche? - Livia è chiaramente infastidita, e Marilù è curiosa di sapere perché.
- È normale baciarsi fra amiche, no? – Livia avvampa. Vorrebbe evitare di guardarla, ma si sente attratta da quegli occhi maledetti. Marilù ha avuto in passato qualche relazione di poco conto con delle ragazze, piccole storie che si è lasciata alle spalle ma con lei è diverso, Livia ha riacceso in lei emozioni che credeva ormai spente del tutto.
- È successo ai tempi del liceo, durante una gita scolastica. Lei era due anni più grande di me. -
- E l’hai fatto ancora? Voglio dire... hai baciato altre ragazze? –
- Ma certo, adoro baciare, ma ciò che mi fa impazzire sono i baci rubati, come quello che ci siamo date noi. -
- Ecco, appunto. Parliamo del bacio che tu mi hai dato, semmai. -
- È vero, lo confesso, sono stata io a baciarti, ma mi sono ritrovata la tua bocca davanti alla mia e non ho saputo resistere. Mi è venuto spontaneo, non devi prendertela così male. -
Livia scoppia in una risata fragorosa.
- Cosa c’è da ridere? -
- Dovresti guardare la faccia che hai fatto, sei così divertente! E secondo te dovrei restarci male per quel bacio? Quello non era un bacio, non un bacio vero. -
Marilù la guarda perplessa.
- Allora perché te la sei presa così tanto? -
Livia si passa nervosamente i capelli dietro le orecchie. Odia la sua impertinenza, odia quegli occhi che la fissano e non la lasciano stare.
- Io me la sono presa perché... perché... -
Nell’aria aleggia qualcosa di magico, il gioco di sguardi si fa più intenso, la vicinanza turba i sensi. Quegli occhi la stanno fissando in modo troppo evidente per non capire le loro intenzioni, e lei ne è terribilmente attratta.
Marilù le si avvicina pericolosamente, Livia si scosta. Ma non c’è niente da fare, sono come due calamite che si attraggono e l’attrazione è più forte di qualsiasi proposito. Ma qualcosa di inaspettato spezza la magia del momento.
Fine terza parte