Sono fiorite molte leggende sulla larghezza di mezzi di San Nicola e perciò si è ipotizzato che fosse il possessore del Santo Graal o che addirittura fosse il Graal stesso, poiché non conosciamo la reale forma dell'oggetto in questione, tutte le ipotesi possono essere giuste.
In alcune fiabe si narra che il Santo Graal fu donato a Nicola da Gesù stesso sotto forma di bambino e forse questa fu una delle ragioni per cui le sue spoglie mortali furono all’origine di dispute accese tra molti potenti, tra cui anche il Papa, che allestì una spedizione per ritrovarle in una misera chiesetta sconsacrata nella terra di infedeli.
San Nicola di Bari, protettore delle donne da marito.
Si racconta che tanti e tanti secoli fa in una delle tante città del mondo allora conosciuto, vivesse un nobile, che a causa di speculazioni sballate avesse perso tutti i suoi averi. Quest’uomo aveva anche tre figlie, ma dato che non aveva niente non le poteva maritare, e così queste erano destinate a diventare donne di malaffare.
Questa famigliola, era, comunque, molto religiosa e pia, non passava giorno che non pregassero San Nicola. Il beato, commosso da tanta fedeltà nei suoi confronti, decise di intervenire e lo fece alla sua maniera: per due notti di seguito il Santo buttò delle monete d’oro attraverso la finestra della casa del pover’uomo. La terza sera Nicola, trovò le finestre sbarrate; così, salito sul tetto, lanciò le monete attraverso in cammino e queste finirono nelle calze delle giovani donne, appese lì ad asciugarsi. Le ragazze poterono sposarsi e il Santo diventò protettore, anche delle fanciulle da marito.
Se ammettiamo che il Santo di Bari e Pollutri aveva il Graal o Egli stesso fosse il Graal, questo in che cosa consisteva e quali sarebbero stati i suoi prodigi?
La magia della sacra coppa
La parola Graal, dal latino Gradalis, indica: una tazza, una coppa, una vasca, un calice, un catino e in generale una scodella ampia e piuttosto profonda. Questi oggetti non solo altro che una delle tante rappresentazioni fisiche del grembo fecondo della Magna Mater Terra, come dispensatrice di abbondanza.
E' “la coppa della vita” dei Celti che Artù recuperò, secondo alcune varianti del mito, all’inferno.
La tradizione cristiana parla di due contenitori divini: il calice dell’eucaristia e la Vergine, poiché nel suo grembo la divinità si manifesta nel piano fisico.
In origine, secondo alcune versioni, il Graal, era la pietra, chiamata “Lapis exillis”, secondo altre versioni sarebbe “Lapis ex coeli”, pietra venuta dal cielo, secondo altri uno smeraldo, più preziosa e lucente del diadema di Lucifero, l’Angelo più bello del Creato. Cadde sulla Terra quando questi ingaggiò battaglia con gli Angeli e fu raccolto dagli uomini che lo usarono per fini non sempre nobili.
Altre versioni sostengono che quando Seth, il figlio di Adamo ed Eva, cercò di salvare suo padre da una letale malattia, tornando nell’Eden, non trovò nessuna cura specifica per lui, bensì una cura per tutti i mali del mondo, insieme a una promessa che Dio non avrebbe mai abbandonato il genere umano e pare che questo fosse il Graal.
E' un oggetto “magico” che può far guarire le ferite, dare la vita eterna, sconfiggere la morte, dare ricchezza, abbondanza e potere, ma se usato in maniera errata, può avere conseguenze devastanti.
Alcuni esoterici lo considerano il “Cuore di Gesù”; per altri è il cuore del pianeta Terra; Hitler lo considerava il potere assoluto; per altri ancora è un oggetto di origine aliena e come tale dotato di una forza primordiale e terribile!!!
Questo sacro oggetto, comunque, smette di essere qualcosa di metafisico per entrare nella realtà percepibile, quando Giuseppe D’Arimatea, un ricco ebreo forse parente di Gesù, raccoglie il Sangue del Cristo proprio nella coppa che poi verrà definita Santo Graal.
Dopo la crocifissione, il corpo di Gesù, fu dato in consegna a Giuseppe D’Arimatea e gli fu dato anche la coppa dell’Ultima Cena, con la quale il maestro celebrò questo rito. Secondo alcune versioni, sembra che Gesù avesse ricevuto questa coppa in Cornovaglia da un Druido convertito alla religione cristiana, molti hanno voluto vedere in questo sacerdote la figura del mago Merlino.
Babbo Natale, San Nicola, detto anche il Santo dell’abbondanza, perché probabilmente possedeva una coppa magica, il Graal, l’oggetto più amato, desiderato, agognato e cercato di tutta la storia dell’umanità!!
Per questo le spoglie di San Nicola furono alacremente cercate e trovate da alcuni emissari del Papa, che sperava di trovare qualcosa di più che un mucchio di ossa!!
Comunque sia esse vennero portate a Bari dove riposano ancora e quando i popoli che vivevano negli Abruzzi, vennero a contatto con quelli delle Puglie, attraverso la millenaria pratica della transumanza, iniziarono a venerare questo Santo.
A un certo punto le strade del Graal, di San Nicola e Babbo Natale, sembrano incrociarsi e sovrapporsi fino a quando di questa misteriosa e sacra coppa non si persero le tracce, del Santo di Bari e Pollutri non si ritrovarono le spoglie e di Babbo Natale non si fece un business!!!
Ovviamente siamo nel campo delle leggende e a tutt’oggi è difficile dire dove finisce la storia e si entra nel mito, comunque la ricerca del Graal è un capitolo ancora aperto che forse non si chiuderà mai se non con l’estinzione dell’umanità, poiché può rappresentare l’eterna ricerca che l’uomo fin dagli albori della storia porta avanti, per trovare delle risposte ai molti quesiti che la vita e la storia gli pone davanti.