Giovedì, 26 Ottobre 2023 13:28

Quel delitto al Dams

Scritto da A.C.

Affascinante critica d'arte italiana del Dams, la prima in Europa a studiare il graffitismo e la street art uccisa nel 1983

Assassinata all'età di 35 anni, nel suo appartamento di Bologna, una misteriosa fine per Francesca Alinovi, che ancora oggi sembra celare qualcosa di inafferrabile: lei, affascinante critica d'arte italiana del Dams, la prima in Europa a studiare il graffitismo e la street art. Un talento artistico quello di Francesca che si laurea in Lettere all'Università di Bologna con una tesi di Storia dell'arte, oltre ad essere ricercatrice di ruolo al DAMS, scrive per le principali riviste di arte contemporanea del periodo, come Flash Art, Domus e Bolaffi Arte. Pittura, teatro, scultura, musica e fumetto, la contemporaneità al centro dei suoi interessi, nei viaggi a New York, prende contatto con artisti della New Wave tra i quali Keith Haring.

E' il 1981 scopre i graffiti del South Bronx, è ormai una "talent scout" di artisti italiani e americani. Cura le Settimane Internazionali della Performance gestite dall'assessorato alla cultura di Bologna. Negli ultimi anni della sua vita si fa portavoce dell'Enfatismo, un movimento artistico nato intorno alla galleria Neon di Bologna, lei ne scrive il manifesto.

Nel suo appartamento di Bologna, nel tardo pomeriggio del 12 giugno 1983 viene trovata morta, uccisa con 47 coltellate. E’ il 1983: Enzo Tortora viene arrestato, vige il sistema inquisitorio nel processo penale, Pertini è presidente della Repubblica, scompaiono Mirella Gregori e Emanuela Orlandi.

Il delitto viene attribuito, con sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna, confermata dalla Corte di Cassazione, a un giovanissimo pittore di Pescara, con cui da due anni la donna ha una storia d’amore travagliata. Nel 2005 è stato rimesso in libertà dopo aver scontato la sua pena; l'uomo continua a dichiararsi innocente e secondo lui l'assassino è ancora sconosciuto. La revisione del processo, richiesta a cadenza costante dai suoi difensori, è sempre stata rifiutata dalle corti competenti, non sussistendo elementi di prova idonei a ribaltare gli esiti delle indagini fatti all’epoca.

Anche se è d'interesse la coincidenza che tra il 1982 e il 1983 sono state assassinate altre tre persone legate al DAMS di Bologna: Angelo Fabbri, assistente universitario (31 dicembre 1982) Liviana Rossi, studentessa (luglio 1983) Leonarda Polvani, ex studentessa che aveva da poco ripreso gli studi (29 novembre 1983). I delitti Fabbri e Polvani sono a tutt'oggi insoluti; per il delitto Rossi è stato condannato nel 1988 il sospetto colpevole.

Ultima modifica il Giovedì, 26 Ottobre 2023 13:37