Al centro della zona di Laguna più conservata, ricca di biodiversità e attività di pesca e agricoltura, il Lazzaretto Nuovo è un avamposto sul campo per istituzioni scientifiche, scuole e le realtà del territorio. Il Sentiero delle Barene è la dimensione paesaggistica dell’ecomuseo, una cornice e una piattaforma che raccoglie e promuove il dialogo e lo sviluppo delle diverse iniziative dedicate.
Il Sentiero delle Barene – dimensione paesaggistica dell’Eco – Museo
L’isola con cui la Repubblica di Venezia ha messo a sistema la quarantena nel XV secolo è oggi un ecomuseo didattico e di ricerca in cui affrontare le sfide del futuro raccontando la città, la storia e l’ambiente Veneziano, così legati all’acqua e paradigmatici di un’epoca segnata dai cambiamenti climatici e dalle loro molteplici conseguenze. Spiega Gerolamo Fazzini, Presidente Archeoclub d’Italia Sede di Venezia. La particolarissima dimensione paesaggistica del territorio è rappresentata da “Il Sentiero delle Barene”, percorso naturalistico dell’isola dedicato all’ambiente più significativo della Laguna di Venezia, cartina di tornasole del rapporto fra uomo e natura. Nell’ultimo secolo è scomparso il 70% delle barene originarie ed è triplicata la profondità media delle acque con forti ripercussioni ecologiche, ma anche economiche, affettive e identitarie per gli abitanti. L’anima innovatrice dell’isola, esempio di una Venezia che fu all’avanguardia per secoli, si ritrova anche nell’impianto di fitodepurazione a servizio dell’ecomuseo, uno dei primi impianti in Italia, progetto-pilota per la Laguna di Venezia all’Expo 2000 e tutt’oggi caso-studio internazionale. Una tecnologia a basso impatto ambientale, che si basa sulla piantumazione delle essenze in grado di smaltire gli inquinanti nel trattamento delle acque reflue, perfettamente adeguata agli ambienti umidi come quello lagunare, fra i più estesi del Mediterraneo. L’approccio dell’ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani, basato su una pionieristica rigenerazione partecipata del bene pubblico, segue il piano d'azione sostenibile per le persone, il Pianeta e la prosperità dell’Agenda 2030. L’intreccio fra storia, ambiente, geografia e società, che caratterizza il progetto, troverà ulteriore partecipazione sul campo nel festival dell’ecomuseo, diffuso sul territorio per un mese fra settembre e ottobre 2021, che non a caso abbiamo intitolato “Civiltà sull’acqua”.
Alla scoperta del Lazzaretto Nuovo: ecomuseo
Il Lazzaretto Nuovo è un’isola di circa nove ettari di cui 3500 mq edificati, nella Laguna nord di Venezia. Per secoli è stata una soglia di Venezia, luogo di incontro fra culture e commerci, tecnologicamente all’avanguardia come una piccola cittadella dell’innovazione. Oggi è un ecomuseo, un centro propulsivo e laboratoriale di divulgazione e condivisione territoriale per la conoscenza di città, laguna e isole secondo il programma non profit “Per la rinascita di un’isola. Posta all’ingresso della Laguna, a tre chilometri a Nord-Est di Venezia, l'isola fin dall’antichità ha avuto probabilmente una funzione strategica a controllo delle vie acquee verso l’entroterra, situata lungo il percorso endolagunare che in epoca romana giungeva da Ravenna ad Altino. Reperti archeologici vi testimoniano la presenza umana già dall’età del bronzo, mentre il primo documento scritto risale al 1015: un atto notarile in cui l’isola è chiamata “Vigna Murada”.
Il Sentiero delle Barene.
Al centro della zona di Laguna più conservata, ricca di biodiversità e attività di pesca e agricoltura, il Lazzaretto Nuovo è un avamposto sul campo per istituzioni scientifiche, scuole e le realtà del territorio. Il Sentiero delle Barene è la dimensione paesaggistica dell’ecomuseo, una cornice e una piattaforma che raccoglie e promuove il dialogo e lo sviluppo delle diverse iniziative dedicate. Il Lazzaretto Nuovo è un museo immerso nel verde: all'interno della cinta muraria, l'esposizione museale e il percorso archeologico open air si trovano nel grande giardino costellato da gelsi bicentenari lungo i viali a raggiera di impianto austriaco. Altre piccole aree alberate testimoniano l’aspetto boscoso comune alle isole lagunari - ha affermato Gerolamo Fazzini dell’Archeoclub d’Italia Sede di Venezia -prima della colonizzazione umana (frassino, pioppo, pruno selvatico). All'esterno, il perimetro dell'isola digrada spontaneamente nella Laguna originaria, cioè le barene (dal termine dialettale “baro”: cespuglio/incolto). Sono l’ambiente più particolare dell’ecosistema lagunare e una significativa cartina di tornasole del rapporto fra l’uomo e la natura: a partire da questa incredibile particolarità, Il Sentiero delle Barene è, sul campo, l'omonimo percorso naturalistico dell'ecomuseo, allestito con il Museo di Storia Naturale di Venezia. L’isola promuove la conoscenza di un ecosistema la cui tutela appare oggi più che mai necessaria contro la progressiva distruzione e trasformazione dell’ambiente e del relativo tessuto sociale e produttivo: nell’ultimo secolo è scomparso il 70% delle barene originarie ed è triplicata la profondità media delle acque, con forti ripercussioni ecologiche, ma anche economiche, affettive e identitarie per gli abitanti. L’approccio dei Lazzaretti Veneziani segue il piano d'azione sostenibile per le persone, il Pianeta e la prosperità dell’Agenda 2030 e il ruolo innovativo delle “comunità patrimoniali”, partecipi e legate al “genius loci”, promosso dalla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa. La visita del Lazzaretto Nuovo costituisce un’occasione per conoscere e apprezzare gli aspetti naturalistici della Laguna di Venezia. L’isola è una delle più eterogenee per tipologie presenti di biotopi di interesse comunitario. Il Sentiero delle Barene è la dimensione paesaggistica dell’ecomuseo e, sul campo, è l'omonima passeggiata di circa un chilometro fuori dalla cinta muraria, guidata da pannelli didattici a cura del Museo di Storia Naturale di Venezia. Ripercorre il vecchio “giro di ronda” delle sentinelle, salendo sui bastioni ottocenteschi, fra “ghebi” (piccoli canali di barena), boschetti di allori, pruni selvatici e cannuccia palustre. Le lagune costiere sono territori in equilibrio fra erosione e sedimentazione, complessi ambienti salmastri di transizione fra terra e acqua che ospitano piante e animali che non potrebbero vivere altrove. La Laguna di Venezia è la più importante zona umida d’Italia per l’avifauna acquatica: durante lo svernamento e le migrazioni, decine di migliaia di uccelli trovano alimento nei bassi fondali lagunari. Il Sentiero delle Barene racconta la Laguna esplorandone il suo ambiente più prezioso e particolare, le barene, dalla loro nascita alla loro vita fra flora e fauna, potendole osservare da distanza straordinariamente ravvicinata. Le barene sono una significativa cartina di tornasole del rapporto fra l’uomo e la natura. La passeggiata offre una visuale a 360 gradi di fronte a Venezia, traguardando il paesaggio che si trovò di fronte chi costruì la città secoli or sono. All’interno del progetto “Per la rinascita di un’isola”, Il Sentiero delle Barene è stato realizzato con Dontstop Architettura: Progetto innovativo di rete vincitore del Concorso di idee per lo sviluppo di comunità solidali 2019 del CAVV-CSV Coordinamento delle Associazioni di Volontariato della Città Metropolitana di Venezia".