Lunedì, 22 Giugno 2020 09:06

Abruzzo/escursioni. Fossa di Pentima Morrone: consigli utili per non perdersi.

Scritto da Luciano Pellegrini

L’escursione è molto interessante, specialmente per la flora – ABETE BIANCO - ma con alcune criticità: LA SEGNALETICA QUASI ASSENTE E IL SENTIERO NON PULITO.

Se I lavori di controllo e di manutenzione vengono eseguiti, allora è assicurata la qualità e la si-curezza del sentiero. Inoltre le indicazioni della segnaletica: HT – S3 – P, sono senza riferimenti dell’altezza, delle località da raggiungere, dei tempi di spostamento, tranne UNA.È vero che questo sentiero è poco conosciuto e quindi frequentato, ma la bellezza del posto, il panorama, dovrebbe farlo curare. Giorni fa il presidente centrale del CAI, ha esortato i soci, a farsi carico della manutenzione dei sentieri, mai preziosa come in questo periodo, perché è di natura istituzionale, prevista dalla legge istitutiva del CAI. Ci sono anche vari protocolli di intesa con i PARCHI E FEDERPARCHI.

Il problema è che la maggioranza dei soci CAI, è molto su con “GLI ANTA”, trovare volontari che si equipaggiano con cesoie, barattoli di vernice, pennelli e tutto l’occorrente richiesto in questo momento do COVID 19, lo ritengo difficile. Però è positivo che molte sezioni CAI in Italia, hanno ripreso la manutenzione dei sentieri con squadre operative di volontari. È una buona testimonianza. L'abete bianco è un albero maestoso, slanciato e longevo, (supera facilmente i 30 metri in altezza), è soprannominato "il principe dei boschi”.

L'abete bianco ama l’umidità, i terreni freschi e profondi, tipici delle zone ombreggiate e piovose. La corteccia, negli esemplari giovani, è liscia, ha un colore bianco-grigio argenteo. Le foglie sono costituite da aghi appiattiti, rigidi e inseriti singolarmente e separatamente sui rametti, secondo i denti di un doppio pettine. L'abete bianco è presente sia con nuclei autoctoni di estensione a volte limitata, sia in associazione al faggio, vedi LA FOSSA DI PENTIMA. Durante gli ultimi anni l'abete bianco ha subito una diminuzione di numero sia per le variazioni climatiche e sia per l'azione antropica dell’uomo. Per questi motivi è un albero altamente protetto. L’escursione è iniziata dalla località Impianezza, il Centro del Lupo - Popoli PE (650 m), per raggiungere LA FOSSA DI PENTIMA, (Pentima è l’antico nome di Corfinio PE, durante il periodo romano). Mi trovo nella riserva naturale di MONTE ROTONDO, all'interno del Parco nazionale della Maiella, sulle prime propaggini del Morrone, (MURRA “terreno pietroso”). Inizio a camminare su una larga carrareccia, senza indicazioni, supero alcune deviazioni anche queste non segnalate ed arrivo ad un incrocio in salita sulla destra, dove trovo la prima indicazione BIANCO ROSSO: HT – P.

Lo supero, sperando di trovarne una con indicazione e tempo, per la mia destinazione. Dopo un paio di chilometri, mi arrendo, torno indietro e decido di proseguire sul sentiero HT – P. Poco dopo, la mia cocciutaggine è stata premiata: c’è un paletto con indicazione P e freccia direzionale per LA FOSSA. C’è anche una vecchissima indicazione, (raso terra), in metallo verniciato giallo, che oltre ad indicare LA FOSSA, segnala MONTE ROTONDO. Il sentiero è molto bello, panoramico, ma ostruito ogni tanto da tronchi, che devi superare. Ero a conoscenza che una enorme slavina ha bloccato questo sentiero per tanti anni. Ora il sentiero è stato abbastanza bonificato e quindi percorribile, con qualche attenzione. Trovo un solo segnale ma, mi incuriosisce una centralina ancorata su un tronco di faggio, per lo studio della presenza DEL GATTO SELVATICO, un piccolo carnivoro. Dovrebbe scattare foto quando questo gatto si avvicina, spero che le batterie siano cariche, perché io, forse mi sono avvicinato troppo. Seguito a camminare e trovo un altro paletto, appoggiato sui rami che ripete l’indicazione del percorso.

Ora c’è il tratto più impegnativo, bisogna superare 300 metri di dislivello, in solo 400 metri di distanza. Per far comprendere la difficoltà, bisogna valutare le isoipse sulla cartina, (curve di livello), che quasi si toccano e indicano che la pendenza è molto forte. La distanza convenuta fra queste curve di livello, è di DIECI METRI. E’ come un palazzo di TRE PIANI. Cosa significa, che fatta la curva, ti trovi davanti un muro e alla fine, altra curva ed altro muro, così sino a quanto hai raggiunto l’ingresso al bosco. Bisogna superare la rocciosa mulattiera delle SCALETTE, scalini realizzati nella roccia. Fra un respiro e l’altro non puoi non rilassarti con i magnifici panorami sul Monte Sirente, il Corno Grande, la Maiella, oltre alle estese vallate. Finalmente arrivo in un terrazzo, i muscoli sono appesantiti, c’è anche la stanchezza.

Un respiro per ammirare una tipica GROTTA isolata, (1200 m), molto spaziosa, utilizzata probabilmente come riparo per le greggi. Ci sono due pilastri che quasi reggono il suo ingresso a cupola. Non sono potuto entrare per i rovi e l’erba alta. Sopra la grotta ci sono resti di una costruzione, impossibile raggiungerla! Finalmente entro in questo luogo misterioso e sacro, (1250 m). Immediatamente noto esemplari giovani di ABETE BIANCO, ma anche quelli maestosi e secolari. Per fotografare la sommità, devi sdraiarti a terra. Da un calcolo, superano i trenta metri di altezza. La sensazione è il silenzio misterioso, neanche il cinguettio di un volatile, l’oscurità, i raggi del sole che non penetrano, nessuna traccia umana e neanche di fauna selvatica. Come segnaletica, un nastro di plastica scolorito attorno ad un tronco, un omino, un segnale ROSSO BIANCO.

Sono a conoscenza che c’è un ENORME MASSO che indica la direzione per raggiungere il sentiero R2, nella località MANDRELLE (1323 M). Volevo fare l’anello, ci ho rinunciato. Problematico avere un punto di riferimento! Ho fatto difficoltà a convincermi che dovevo tornare indietro, ma dovevo farlo. La discesa ha presentato ugualmente difficoltà di altro genere, ma con attenzione e ripensando alla località, sono arrivato a destinazione.

Ultima raccomandazione a chi vuole fare questo sentiero, è di munirsi di BUSSOLA, CARTA DEI SENTIERI E, MEGLIO FARSI ACCOMPAGNARE DA UNA PERSONA ESPERTA

Dislivello S/D 700 metri DISTANZA A/R 9.50 KM + 3 KM A/R PER ERRORE DIFFICOLTA’ EE TEMPO percorrenza 5 ore S.S.