Il cortometraggio musicale è ambientato in un’insolita atmosfera natalizia, in un appartamento, con una tavola imbandita durante la vigilia di Natale, “per un’unica persona”, in cui la protagonista del video si ritrova a trascorrere il Natale da sola, mangiando semplicemente una pizza, in uno scenario tristemente alternativo che ci riporta a tanti casi umani che devono fare, purtroppo, i conti con la solitudine, con la povertà o con la mattia... Ancora un volta, l’attenzione del poeta e cantautore avellinese Andrea Pinto è rivolta alle persone sole, agli emarginati, a coloro che purtroppo sprofondano nella depressione e nell’angoscia, ritrovandosi a lottare con i propri demoni interiori. Il testo della canzone, molto bello e malinconico descrive magistralmente la confusione che alberga nell’animo della ragazza protagonista, a cui l’autore sembrerebbe particolarmente legato da un rapporto di parentela o amicizia: (“Cosa cerchi io non so / Lo vedo sì, però / Un giorno capirai / sei la mia alba sai”). In un mondo difficile, in cui è facile perdersi, la voce guida di Andrea Pinto esorta la ragazza ad andare avanti, malgrado le ingiustizie della vita: (“Il mondo può ferirti / Ma non cedere dai / Dolce stella mia / Troverai la tua via”).
Infine, c’è da aggiungere che il contrasto tra l’allegria della musica, basata su una scala maggiore, e il rimato testo melanconico, non fa che rendere il componimento di Pinto ancora più particolare e interessante, al punto che ci si sente anche interdetti sui sentimenti che lo stesso comunichi: gioia o dolore? O addirittura entrambi? Difficile da dirsi, davvero. Ciò è anche dovuto anche al fatto che il cantautore non segue l’armonia tradizionale quando compone le sue canzoni, invertendo spesso l’ordine degli accordi e delle note, ed è forse proprio questo “suo stile” a renderle così originali e difficili da identificare, al punto che, pur rientrando nel genere pop, vengono considerate assolutamente “alternative”.
In un’Italia appiattita da una musica che ormai comunica ben poco e che si focalizza solo sull’immagine, c’è ancora qualcuno come Andrea Pinto, che si distanzia profondamente sia per genere che per contenuti dalle dozzinali banalità che ci vengono proposte da un mainstream sempre più distante dalla dalla vera “poesia cantautorale” che nasce dal cuore. Il brano “La mia alba” è stato scritto assieme all’autore Dino Pavone, con cui Pinto ha collaborato per la creazione di altri tre brani contenuti nel suo ultimo disco “Gloria Victis” (“Tutta la mia vita”, “Se poi”, “Lo vedi anche tu”). Ricordiamo che Andrea Pinto è autore di tre dischi: “Sub Rosa”, “Sogni d’altro tempo” e “Gloria Victis”; nonché di due libri: “Senza titolo, tempo, senso e soluzione”, prodotto e pubblicato da Nulla Die Eizioni e “Deserto di sale – canzoni e poesie”, prodotto e pubblicato da Il Terebinto Edizioni.