Lunedì, 08 Aprile 2024 07:54

Hachiko, la storia di un amico a 4 zampe emblema di affetto e lealtà

Scritto da Angela Curatolo

Oggi, 8 aprile in Giappone è il giorno di Hachiko per ricordare un cane speciale, che ogni giorno fino alla morte attese il ritorno del suo padrone defunto.

Hachikō era un cane Akita, rimase nel cuore dei giapponesi per la sua grande fedeltà nei confronti del suo padrone, dopo la morte improvvisa il cane si recò ogni giorno, per quasi dieci anni, ad attenderlo, invano, alla stazione di Shibuya, dove l'uomo partiva ed arrivava quotidianamente in treno.

Conosciuto anche come "cane fedele Hachikō", il suo vero nome era solo Hachi, che in giapponese significa "otto", numero considerato beneaugurante.

Hachikō era nato il 10 novembre 1923, aveva un candido manto bianco. All'età di due mesi venne adottato dal professor Hidesaburō Ueno, agronomo giapponese nell'Università Imperiale di Tokyo, che lo tenne con sé nella sua abitazione a Shibuya. Il professor Ueno, pendolare per esigenze di lavoro, ogni mattina si recava alla stazione di Shibuya per andare al lavoro prendendo il treno, per poi fare ritorno sempre alla stazione nel tardo pomeriggio. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre in stazione all'andata e si recava sempre ad aspettarlo quando rientrava dalla giornata lavorativa.

Un giorno, mentre stava tenendo una lezione in università, Ueno morì improvvisamente, stroncato da un ictus, all'età di 53 anni. Era il 21 maggio 1925.

Hachikō, come ogni giorno, si presentò alla stazione intorno alle cinque del pomeriggio (orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non comparve ed il cane attese invano il suo arrivo. Nonostante ciò, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così pure nei giorni successivi.

Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che frequentavano lo scalo ferroviario iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo, offrendogli cibo e riparo. Man mano che il tempo passava, si diffuse la storia di Hachikō; molte persone cominciarono così ad andare a Shibuya solo per vederlo e poterlo accarezzare mentre attendeva invano il padrone. Nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento, il cane continuò comunque a recarsi alla stazione tutti i giorni, nel momento in cui il suo defunto padrone sarebbe dovuto arrivare.

Nell'aprile 1934 venne realizzata, per opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze, posta alla stazione di Shibuya e un'altra a Ōdate, la sua città natale; lo stesso cane fu presente all'inaugurazione.

Hachikō morì di filariasi l'8 marzo 1935, all'età di undici anni. Ritrovato in una strada di Shibuya, la sua morte impietosì la comunità nipponica; la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto nazionale per ricordare il reiterato gesto di fedeltà del cane nei confronti del padrone.

Durante la seconda guerra mondiale il governo giapponese, necessitando di quantità ingenti di materiale metallico per costruire gli armamenti bellici, ordinò di usare pure il metallo della statua di Hachikō, che venne quindi demolita. Nel 1948, tre anni dopo la fine del conflitto, Takeshi Ando, figlio di Teru, ricevette la commissione di scolpire una nuova statua raffigurante il cane, che fu collocata nello stesso punto di quella precedente.

Il corpo di Hachikō è stato preservato tramite tassidermia ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza, situato a nord-ovest della stazione; tuttavia alcune sue ossa sono sepolte nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno.

L'8 aprile di ogni anno, anniversario della morte del fedele cane, in Giappone viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachikō, alla quale partecipano numerosi amanti dei cani che portano il loro omaggio alla sua lealtà e alla sua devozione; inoltre una delle cinque uscite della stazione di Shibuya è stata denominata "Hachikō-guchi" ('ingresso Hachikō') in suo onore.

Ultima modifica il Lunedì, 08 Aprile 2024 09:13