Martedì, 11 Luglio 2023 15:54

Le cripte sotterranee di Somma Vesuviana

Scritto da A.C.
Il Referente Archeoclub D’Italia Nazionale, Luca Esposito, a Somma Vesuviana. Il Referente Archeoclub D’Italia Nazionale, Luca Esposito, a Somma Vesuviana.

Dai ceppi di epoca latina, ad esempio lungo Via Turati, ai ponti di epoca borbonica.

 

Somma Vesuviana è il borgo dalla Cinta Aragonese, con il Castello di Lucrezia D’Alagno del 1458, è montagna, con l’antica parete vulcanica – il Monte Somma – la punta del Nasone – i Sentieri Naturalistici del Parco Nazionale del Vesuvio. Paese di musei con il Museo di Tradizioni Etnostoriche delle Genti Campane, è realtà ricca di Patrimonio Culturale – dalle cripte sotterranee del Complesso Monumentale Francescano di Santa Maria del Pozzo, dove è possibile entrare in ambienti di culto risalenti all’epoca romana, al Borgo con l’antica Collegiata. Le recenti testimonianze, le prime portate alla luce, risalenti con ogni probabilità al 79 d.C.

Luca Esposito (architetto, Referente Archeoclub D’Italia per il Progetto di Riqualificazione dei Borghi sulla Strada Regia delle Calabrie) : “Somma Vesuviana è polo culturale di grande attrazione. Il paese non è sulla strada Regia delle Calabrie ma sarebbe Sarebbe affascinante approfondire gli studi sulla viabilità storica che attraversava Somma Vesuviana in quanto crocevia di sicura importanza. Evidenti le testimonianze borboniche. Ho avuto modo di visitare, in queste ore, le cripte sotterranee di Santa Maria del Pozzo. Sono rimasto ammirato dagli affreschi, dalla loro bellezza. Tutto è nel sottosuolo, anche un luogo per il culto pagano risalente all’epoca romana. In montagna ho visitato il Museo di Tradizioni Etnostoriche delle Genti Campane. Ritornerò per visitare ancora la Villa Romana Augustea, il Castello di Lucrezia D’Alagno e il Santuario Mariano di Santa Maria delle Grazie a Castello! ”.

Le cripte

“Ho avuto modo – ha dichiarato l’architetto Luca Esposito – di visitare parte del patrimonio culturale di Somma Vesuviana. Sono rimasto ammirato dalle Cripte Sotterranee di Somma Vesuviana, situate nel Complesso Francescano di Santa Maria del Pozzo. Ringrazio il prof. Emanuele Coppola, Direttore Beni Culturali del Complesso, padre Casimiro e padre Edwin per l’opportunità che mi è stata data. Sono sceso nelle cripte dove c’è tanto da vedere. Sono ambienti secolari dove troviamo piu’ epoche insieme, inclusa quella paleocristiana. Ma c’è di piu’ in quanto, l’ultima cripta, posta in profondità, risale all’epoca romana, con pareti affrescate di epoca romana ma allo stesso tempo, a distanza di pochi metri, abbiamo anche il ‘500, il ‘600."

"Colpisce il luogo di sepoltura dei monaci. Tutto da vedere, bosogna esserci. Ho avuto modo di visitare il Museo di Tradizioni Etnostoriche delle Genti Campane, dedicato alla prof.ssa Annamaria Amitrano. Per l’occasione ho avuto una guida d’eccezione quale l’architetto Biagio Esposito che in qualità di Presidente dell’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche, mi ha accompagnato in un lungo ed affascinante viaggio facendomi incontrare da una parte il mondo delle percussioni sommesi, cubane, africane e non solo e dall’altra le grandi tradizioni popolari di Somma Vesuviana come la Festa delle Lucerne o i Riti della Montagna. Ho poi visitato il Borgo Antico delo Casamale tra Cinte Murarie come quella di epoca Aragonese e chiese."

"Ad esempio al Casamale si può visitare la Collegiata con la volta in oro zecchino e le opere di Pacecco De Rosa e non solo. Nei vicoli del Borgo anche l’opera dello streert artist argentino, Francisco Bosoletti, e della campana Mary Pappalardo. Davvero bella la sua opera retroilluminata e con la quale, lungo il vicolo principale che conduce alla chiesa piu’ antica del territorio vesuviano, vengono raccontate le principali tradizioni popolari radicate nella cultura. Somma Vesuviana ha tutte le caratteristiche per confermarsi polo culturale di grande attezione. Sarebbe affascinante approfondire gli studi sulla viabilità storica che attraversava Somma Vesuviana in quanto crocevia di sicura importanza. Somma non è sulla Strada Regia delle Calabrie ma il patrimonio borbonico c’è. Pensiamo ai ponti, pensiamo agli alvei, sono di origine borbonica”.