Martedì, 28 Maggio 2024 10:14

Escursione emozionale sulle montagne di Caramanico Terme (PE)

Scritto da Luciano Pellegrini

Con gli amici Antonio De Acetis e Claudio, abbiamo esplorato un territorio quasi impenetrabile rispetto alle altre volte, con pochi punti di riferimento, ma noti solo agli amici.

Abbiamo parcheggiato l'auto a Paterno di San Tommaso, (Caramanico Terme PE) e ci siamo incamminati, in direzione della località Vignali di San Tommaso, per cercare di scoprire la casa diroccata, di "Ze' Santa", Zia Santa.

La casa costruita in pietra, oggi è ridotta ad un rudere. Era abitata da oltre dieci persone e, per sfamare la numerosa famiglia, si lavorava nei vasti prati, utilizzati per l’agricoltura e il ricovero degli animali, facilitati dall’abbondanza di acqua. Da restare ammutoliti nel vedere due TRONCHI di ORNIELLO, che sembrano rinforzare la casa.

Uno è verticale, appoggiato al muro della porta di ingresso, l’altro più geniale, si è incurvato per reggere l’architrave. Su questo architrave di legno, ci sono delle lettere, che certamente sono servite per qualche motivo, a noi sconosciuto – X – N – A – L- E –

Da notizie, questa abitazione era abitata dalla famiglia De Acetis, che in seguito sono diventati pasticcieri, tramandando ai loro figli questo lavoro, che ancora oggi continuano a svolgere in varie pasticcerie. A circa duecento metri di distanza dalla vecchia abitazione, in prossimità del ruscello che scorre a valle, troviamo sulla sommità di un enorme masso, un PALMENTO RUPESTRE, (deriva dal latino pavimentum), che si usava anticamente per la pigiatura dell’uva raccolta in loco. Lo scavo PER IL DEPOSITO DELL’UVA, veniva fatto con attrezzi usati in quella epoca. Infatti, la località dove ci troviamo, si chiama Vignali. Il palmento è molto bello, con una grande fessura per la fuoriuscita del mosto. Manca la vasca sottostante, certamente ricoperta dal terreno.

Il bosco è molto fitto, quasi impenetrabile e solo una persona esperta ed appassionata del territorio, può essere a conoscenza di questa rarità rupestre, nascosta in questo posto. Vicino al palmento, ci sono i resti di una antica costruzione in pietra, la cui copertura è crollata. Risaliamo il fossato e torniamo sulla carrareccia che collega Paterno di San Tommaso, alla valle Giumentina. Alla segnaletica del Parco Nazionale della Maiella, giriamo a destra dove c’è una traccia dell’antica VIA DI CHIETI, che percorriamo per circa 300 metri in direzione Riga di Caramanico. Questa via era molto importante, perché collegava molti paesi della zona, con il capoluogo Chieti. Arriviamo ad una vecchia fontana con acqua sorgiva, “FONTE DEI PRATI”, che eroga purtroppo poca acqua, a causa del cambiamento climatico. Poca pioggia e neve e quindi, poca acqua. Proseguiamo sulla via di Chieti e ci introduciamo in un bosco fiabesco, meraviglioso, che con sicurezza Antonio ci ha fatto visitare, dove è presente un assortimento di flora arborea ed arbustiva: roverella, quercia, nocciolo, orniello, carpino bianco e nero ed acero di monte. Arriviamo inaspettatamente, ad un'altra fonte, o meglio una vecchia presa d'acqua abbandonata, chiamata "FONTE DELL’UMERO ".

Vicino c'era un laghetto la cui acqua, veniva usata per irrigare i campi coltivati. Oggi c'è tanta boscaglia. Queste fonti esprimono fascino e rispetto, per tutto quello che hanno offerto alle popolazioni abitative. Oggi, il bosco sembra una foresta, invasa dai cespugli, radici, pungitopo. Purtroppo alcuni alberi di roverella, sono stati infettati dal CANCRO RAMEALE. È un’alterazione di natura sia fungina che batterica, che attacca la pianta ferita, la quale si difende creando sulla parte danneggiata, dei rigonfiamenti scuri. Nel silenzio assoluto, all’improvviso un rumore… un branco di cerve che si abbeveravano ad una sorgente, disturbate da noi, vanno via velocemente, senza darci il tempo di scattare una foto! Usciamo dal bosco e facciamo nuovamente la carrareccia, per tornare all’auto. Abbiamo percorso un anello, dove le sorgenti boschive si uniscono più a valle, per formare il ruscello "RIO”. Una escursione nel bosco fitto e inesplorato, può regalarci questa meraviglia: Storia, tradizione, emozione, flora, fauna, silenzio, esperienza, amicizia, ambiente.