Venerdì, 31 Luglio 2020 17:23

Abruzzo/trekking. Monte Meta e il giglio di San Giovanni

Scritto da Luciano Pellegrini

Ho ripetuto dopo due anni questo anello, utilizzando però il sentiero LA ZINGARELLA.

L’anello è da VADO DI FOCINA (1383 m) – a MONTE META (1784 m). L’escursione si trova nel territorio di Villa Celiera (PE), nella riserva regionale Voltigno -Valle d’Angri ed è all'interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il caldo ha fatto preferire il bosco, per ripararsi dal sole e dall’afa. Parcheggiata la vettura al Vado di Focina, inizio a camminare nella Valle o Piana del Voltigno, per circa dieci minuti, sino ad arrivare ad una segnaletica verticale sulla destra, bianco/rossa 277, che affiorava dal terreno, quasi non visibile (1365 m). Mi ha incuriosito vedere che la punta non è ROSSA, ma CELESTE BIANCO CELESTE, con al centro la scritta VTC 2a. Quindi non segue il modello del CAI. Da informazione, (VTC) è sinonimo di Voltigno Trail Centre, ed è un collegamento di sentieri, pensato per le escursioni a piedi e per le mountain bike. L’indicazione del numero dell’itinerario VTC, che fornisce tale tipo di informazione, è riportato sulla punta delle tabelle segnavia, su sfondo azzurro (segnaletica verticale) e su bandierine di colore azzurro, per quanto riguarda la segnaletica orizzontale. Quello che mi ha lasciato incredulo, è che questo sentiero, ha una bellezza, una cura quasi eccessiva, che non ho mai visto su tutte le montagne che ho frequentato.

Tante bandierine, il sentiero pulito, la faggeta che respira, insomma un plauso a chi fa questa manutenzione. Mi piace ricordare e comunicare che, il 29 ottobre 2010, i presidenti del CAI e FEDERPARCHI, hanno stipulato un accordo, per armonizzare la segnaletica dei sentieri nei parchi. Sono passati due lustri e chi percorre i sentieri, può rendersi conto se questo accordo è rispettato. Questa segnaletica è LA MENO INVASIVA! LA LOCALITA’ ZINGARELLA (1542 m), è un luogo quasi incontaminato. Fornendo queste indicazioni, la mia paura è che le persone, i non rispettosi della montagna, possano danneggiare questo ambiente. Il percorso è un continuo saliscendi, in una bellissima faggeta e sono accompagnato dal cinguettio dei volatili. Mi ha attratto una costruzione diruta, ampia, con rocce squadrate.

Poteva essere un eremo, forse era un ex fortino per controllare il brigantaggio o una dogana per le greggi transumanti o ricovero pastorale. Chissà…! Poco dopo ho visto la carrareccia per il RIFUGIO RICOTTA (1518 m), ma a (1550 m), ho lasciato il sentiero 277 e, alla vista di un omino, ho iniziato a salire. Per me è una riscoperta di un luogo non affollato. Non è cambiato molto, attraversando una ripida radura erbosa, difficoltosa, con l’ultimo tratto roccioso, ho trovato qualche omino in più, che indirizzava verso l’alto, qualche ramo tagliato di ginepro, ma che dovevi per forza calpestare e dove affondavi sino al ginocchio, è come un materasso, rimbalzi, l’erba alta. La radura era piena anche di Verbasco (Verbascum thapsus), definita anche “Tasso barbasso”. (È una pianta officinale erbacea biennale con molteplici proprietà curative: rinfrescante, decongestionante, antisettica, diuretica, analgesica, utile in caso di tosse, catarro, bronchite e laringite. Ha un colore giallo - oro a cinque petali).

I pochi omini mi hanno guidato all’anticima di Monte Meta (1766 m), che è spuntato fra gli alberi, mentre camminavo nel bosco. Devo proseguire per la sella di Monte Meta. (1701 m). Ho preferito fare la cresta abbastanza rocciosa, che procede lungo una parete verticale che si affaccia sulla Vallestrina (1550 m). Occorre fare molta attenzione a non inciampare, scivolare ed avere un passo sicuro. Breve sosta prima dell’ultima pettata, (salita molto ripida N.d.R.), perché affascinato dal prezioso colore del Giglio di San Giovanni. Un fiore raro e protetto. È molto vistoso, di colore arancio o rosso-arancio, chiazzato di giallo. Si innalza dal terreno timidamente, mostrando tutta la sua bellezza e crea uno straordinario effetto cromatico con il verde dei prati e con i colori degli altri fiori di campo. Ce n’erano diversi e contemplarli mi hanno fatto rinfrancare. Il Monte Meta (1784 m) è vicino.

E’ un terrazzo girevole che dà soddisfazione. Si distinguono il Monte Bolza, caratteristico con la sua cima a forma di cappello di alpino e un po’ più lontano..., il Cefalone, il Gran Sasso con le tre vette (orientale – centrale – occidentale), il Vado di Corno dove inizia il sentiero del centenario con il Brancastello - le Torri di Casanova - l’Infornace - il Monte Prena - Vado di Ferrucio e, di fronte al terrazzo, quasi da poterlo toccare, il Monte Camicia. Sono vette che vanno dai 2500 ai 2900 metri. Il mare adriatico, decine di paesi. Poi, la piana di Campo Imperatore, il piccolo Tibet d'Abruzzo. Disgustato e incredulo, ma la visione è reale, nel vedere, centinaia di vetture parcheggiate sotto il sole a FONTE VETICA, (1600 m), Castel del Monte AQ, a Campo Imperatore, dove ci sono due ristori con tavoli all’aperto, con le persone che cucinavano i famosi ARROSTICINI, al calore della brace. Questo è l’esempio che, “IL TURISMO DI MASSA È PREFERITO AL TURISMO LENTO…” non ce ne frega niente dell’ambiente!

Sceso alla sella del Monte Meta, la difficoltà è stata trovare un bollo colorato, un qualcosa che assomigliava ad un sentiero, per arrivare alla piana del Voltigno. DIFFICILE! Però alla fine l’ho trovato. Discesa ripida con fuggevoli tracce di passaggio di animali, bellissima radura con una esplosione di fiori, dal giallo, al bianco al viola, molto profumati. Tante api… finalmente fonte Cornacchiella (1529 m), con lo stazzo, il Lago Sfondo (1360 m), con cavalli, vacche e pecore. Stanco, arrivo al Vado di Focina dove si è chiuso l’anello. Era pieno di gente e alcune vetture erano parcheggiate oltre la sbarra… I Montanari della domenica! E’ stata una esplorazione… ma se non c’è la segnaletica per arrivare AL MONTE META, significa che il sentiero non è accatastato e il parco avrà i suoi motivi. Restano i panorami, la solitudine, la flora con i colori dei fiori che hanno abbagliato i miei occhi, la fauna selvatica.

DISTANZA11KM DURATA 4h 30min. senza soste DIFFICOLTA’ E/EE DISLIVELLO S/D 560 M