Parola incompatibile con il lirismo, se ci si ferma ad una prima lettura, ma parlare di poesia non necessariamente significa “ parola”, anche se da sempre sono un madre e figlia legittime. E la poesia epperò, si palesa, o per meglio dire si veste di infiniti abiti, il più nobile, quello che può stare a braccetto della parola, è l’immagine. Vedere un paesaggio, un volto, un corpo implica una visione che non si fermi all’occhio, ma deve andare oltre, deve toccare le corde intime dell’animo di colui che guarda. Un lirismo interiore che sa catturare lo sguardo per farne vibrazione: Parliamo di fotografia, allora. Come una qualsiasi espressione artistica, non importa da parte provenga, o qual strumento ne sia veicolo, ha una sua struttura significante, e un’armonia di significato, che ne segna la caratteristica, o gli orizzonti, spesso percepiti e mai definiti, ma pregni di vibrazioni; è l’operazione che fa Rossella Caldarale con la sua fotografia. Ritmi, lirismi, una magia surreale, ma tangibile a tutti i sensi, sono già gli incipit di una geometria fotografica che, ad ogni sguardo va oltre la classicità che ferma l’immagine. No, la fotografia di Rossella assume forme di alta armonia innovativa che sollecita movimento perenne e domande infinite che non hanno risposta, ma che partoriscono altre inquietudini, e loro volta altre domande irrisolte. Un movimento scenico, da lei ritratto, un paesaggio, uno specchio d’acque non sono mere visioni, ma versi di un infinito lirismo o una poesia poliedrica che genera visioni (sur)reali del vivere. Rossella, dunque consegna al pubblico una geniale geometria lirica, che va oltre lo spazio del colore naturale in cui prende fisicità, e oltre e aldilà del tempo da cui prese i confini.
La sua, è una “scrittura” fotografica ha metrica di gusto moderno, stravolge le logiche dell’immagine, dandone movimento fisico, ma al contempo possiamo dire, perché no, scritturali ( la fotografia è un’altra forma di scrittura del mondo, cosi come la pittura, sua sorella maggiore) che mette in discussione una canonicità di fare fotografia in Italia, vestendosi di raffinata poetica, colorandosi di indelebile rigore filologico, al medesimo tempo malinconico e elegante ; è uno stile che mette in discussione tutto un dibattito critico sulla fotografia, finora stantio e scontato, poiché appunto è oltre questi schemi. Ogni scatto , è un segno, un significato, o anche parola che diventa oggetto, o ancora meglio un gioco di colori che racconta come fosse una frase; sono colonne sonore dell’armonia fotografica Rossella Caldarale, un punto di riferimento per una nuova idea di fotografia a cui noi, con sguardo attento, dobbiamo chiedere ancor più luce per capire il presente. Vedere una foto di Rossella, è come leggere una sua poesia, è un incontro con storie, uomini, panorami, discorsi conviviali, è un camminare estasiati in un magico maniero dove ogni stanza, si illumina di luce colorata, è una magia ad ogni sguardo, è la storia intima di una donna che si racconta, ma senza ostentarsi, senza fare passerella e che ha donato-dona- il tesoro del suo vivere presente.
Francesco di Rocco
Venerdì, 13 Giugno 2025 13:23
Geometria della Poesia, visione, vibrazioni
Scritto da Francesco Di Roccodi Francesco Di Rocco
Nel suo ritmare, la poesia ha, richiede, genera, come linfa vitale una sua geometria.
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