Sabato, 07 Ottobre 2023 14:13

I duri esordi del più grande attore comico d'Italia

Scritto da A.C.

Anni venti, un giovane attore napoletano a Roma riesce a esser scritturato come attore "straordinario" da utilizzare occasionalmente e senza alcun compenso. Non aveva i soldi per raggiungere il teatro, allora chiede qualche moneta all'impresario che lo manda via. Un momento triste e pieno di sconforto per lui.

Si prepara davanti allo specchio e quando è pronto decide di tentare l’audizione al Teatro Ambra Jovinelli. Emotivamente teso, si presenta al titolare del teatro, Giuseppe Jovinelli, un uomo rude. Il breve colloquio va bene e con sua gioia e incredulità, viene preso. E’ il primo a credere in lui. Debutta con tre macchiette: Il bel Ciccillo, Vipera e Il Paraguay.

Arriva la grande occasione. Viene scritturato al Teatro Sala Umberto. La sera dell'esordio l'attore dà il meglio di sé. Tra grida di bis ed applausi, inizia la scalata al successo del grande unico Antonio de Curtis, in arte Totò.