Lunedì, 22 Giugno 2020 17:27

Guerritore, portiamo teatro nelle piazze

Scritto da P.V.
Monica Guerritore Attrice. Monica Guerritore Attrice. Di Starlight - Starlight, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org

Penso a una mise en espace di Antigone, Medea, delle Troiane, con gli attori in tunica, all'imbrunire, al grande teatro classico che potrebbe ridare nuova vita anche ai piccoli paesi.

ROMA - "E' stato un incontro fiume, più impegnativo di una seduta di prove. E il presidente Conte e i ministri sono stati lì quattro ore ad ascoltarci, senza alzarsi un attimo". Stanca ma soddisfatta, Monica Guerritore racconta così il confronto a Villa Pamphilj con il premier e il governo nel panel dedicato ai settori della cultura e dello spettacolo che ha chiuso i lavori degli Stati generali dell'economia.

"Contaminazione, connessione, impegno comune per fare di questa crisi drammatica un momento generativo, un'opportunità", questo il filo conduttore, spiega l'attrice all'ANSA, degli interventi. Lo spettacolo dal vivo è tra i settori che hanno maggiormente sofferto per il blocco delle attività legato alla pandemia: "C'è una legge del 2014, ne ha parlato all'incontro anche l'architetto Stefano Boeri, che permette di allestire spettacoli musicali e dal vivo entro le 23 nelle piazze, nelle città: potrebbe diventare un escamotage per cominciare, per esempio, a programmare le tragedie greche anche nei piccoli centri, anche al mare. Penso a una mise en espace di Antigone, Medea, delle Troiane, con gli attori in tunica, all'imbrunire, al grande teatro classico che potrebbe ridare nuova vita anche ai piccoli paesi. Tra l'altro questo tipo di rappresentazioni, basate sulla forma oratoria, permette di evitare il contatto".

Altra proposta, "che è stata ben accolta dal ministro Gualtieri - sottolinea ancora l'attrice di tanto teatro e cinema, nonché regista - è la messa a punto di un registro degli attori, che consenta di inquadrare e perimetrare la categoria, anche per dare la disponibilità alla didattica in presenza. Penso ai teatri aperti al mattino, come aule per le lezioni, e a noi attrici e attori pronti ad accompagnare la didattica, con la lettura ad alta voce e l'analisi dei grandi testi della letteratura straniera e italiana. L'idea è piaciuta anche alla ministra Azzolina, che ha chiesto di rivederci". Senza dimenticare "il teatro in televisione, non inteso come semplice ripresa di uno spettacolo, ma come forma nuova di racconto, in grado di dare l'opportunità a giovani attori e registi di adattare testi, anche della drammaturgia contemporanea, dando così anche visibilità a nuovi interpreti. Lo spettacolo dal vivo deve cercare di sopravvivere grazie alla sua forma cinematografica e televisiva: con il sostegno dell'audiovisivo, si può tornare ad aiutare le compagnie". E ancora, "come ha proposto il regista Giuseppe Tornatore, la rimessa a nuovo dei cinema grazie ai fondi per il digitale".

In generale, questo pomeriggio di confronto ha restituito "la bellissima sensazione di un impegno a trovare immediatamente alcune possibili soluzioni per mondi in difficoltà e allo stesso tempo per trasformare questa pandemia in un periodo costruttivo, in uno sforzo per creare tutti insieme un nuovo modello di società e di cultura diffusa. Dopo un periodo in cui siamo stati così soli - conclude Guerritore - è l'ora di essere insieme, ma in sicurezza, grazie al dialogo". Fonte Ansa