Il cinema, più che un’arte, è un territorio dove le rassegne mondiali si contendono il dominio, cercando di rappresentare al meglio l’eccellenza del settimo arte. Due dei festival più prestigiosi del panorama cinematografico internazionale, Cannes e Venezia, sono sempre al centro di accesi dibattiti e confronti. A pochi giorni dall'inizio del Festival di Cannes 2025, la cui Giuria Internazionale è stata recentemente annunciata, si può già intravedere un chiaro divario nella visione e nell’impostazione di questi eventi. Con il Festival del Cinema di Venezia che si terrà dal 28 agosto al 7 settembre 2025, la competizione tra i due continua a suscitare interesse, non solo per i film presentati ma anche per le scelte dei presidenti di giuria, che spesso riflettono l'orientamento e lo spirito di ogni festival.
Cannes 2025: una giuria prestigiosa e audace
La 78esima edizione del Festival di Cannes, che si svolgerà dal 13 al 24 maggio 2025, sembra promettere grandi cose. La Giuria Internazionale, presieduta da Juliette Binoche, rappresenta una scelta tanto autorevole quanto stimolante, con personalità di calibro internazionale pronte a valutare le pellicole in Concorso. La presenza di Jeremy Strong, attore di punta di Hollywood, insieme ad Alba Rohrwacher, un’icona del cinema italiano, e Carlos Reygadas, regista messicano di fama internazionale, testimoniano l’internazionalità e la voglia di rinnovamento di Cannes. La rassegna si conferma un appuntamento dove la freschezza e la sperimentazione sono sempre al centro, con un’acuta attenzione verso i registi emergenti e i film che osano sfidare le convenzioni del cinema contemporaneo.
Cannes non è solo una vetrina per le star, ma un luogo dove i film più audaci trovano il loro spazio e dove la Giuria è chiamata a premiare non solo la qualità, ma anche l’innovazione. In questa kermesse, l’emozione e la forza visiva sono al centro dell’attenzione, e la Giuria rappresenta un mix di esperti che riflettono la volontà di Cannes di essere un festival all’avanguardia. La Palm d’Oro, premiando non solo l’eccellenza ma anche il coraggio creativo, è il simbolo di un festival che ha sempre osato di più rispetto a molti altri.
Venezia 2025: una scelta più tradizionalista?
Al contrario, il Festival di Venezia 2025 ha suscitato qualche perplessità con la scelta di Alexander Payne come presidente della Giuria. Payne è senza dubbio un regista di grande successo, conosciuto per film come Sideways e The Descendants, ma la sua nomina non ha fatto breccia nell’immaginario collettivo come una figura particolarmente audace o innovativa. Molti si aspettavano un presidente di giuria più giovane o un cineasta più provocatorio, capace di imprimere un cambiamento radicale alla Mostra del Cinema di Venezia, da sempre un festival che ha avuto il coraggio di esplorare la sperimentazione cinematografica.
Il Festival di Venezia, che si terrà dal 28 agosto al 7 settembre 2025, si trova quindi a un crocevia. Da un lato, mantiene la sua tradizione consolidata di un festival istituzionale e autorevole, che premia la qualità ma spesso con scelte più conservative. La giuria, presieduta da Payne, avrà il compito di dare visibilità a opere che esprimono una cinematografia più riflessiva, meno propensa alla sperimentazione visiva o al cinema di avanguardia, che invece caratterizza Cannes. Venezia si è sempre distinta per il suo rispetto verso la tradizione, e la scelta di un presidente di giuria che rappresenta la tradizione stessa sembra quasi una conferma della sua attitudine conservatrice. Questo può risultare in contrasto con Cannes, che invece sembra aver preso una direzione di ricerca continua e apertura verso le nuove tendenze.
Rivalità sottile e differenze fondamentali
Le differenze tra i due festival sono molto più che superficiali: si riflettono nel tipo di cinema che promuovono e nei film che vengono premiati. Cannes è un festival che premia l’innovazione, la provocazione e il coraggio. Le opere premiate a Cannes spesso sono quelle che spingono i limiti del linguaggio cinematografico e che interrogano il pubblico su temi controversi e rilevanti. Il suo sguardo è rivolto al futuro, alla ricerca costante di nuove frontiere cinematografiche.
Venezia, invece, pur rimanendo una delle rassegne più prestigiose, sembra sempre un passo indietro, più legata alla tradizione del cinema d’autore e al rispetto della qualità consolidata. La sua selezione tende a premiare film di grande valore artistico e intellettuale, ma meno inclini a osare come quelli presentati a Cannes. Il Festival di Venezia non ha la stessa apertura verso il cinema di genere o verso le innovazioni narrative e visive, preferendo premi più legati alla maestria tecnica e alla profondità dei contenuti.
Questa rivalità, sebbene sotterranea, si riflette anche nella scelta dei presidenti di giuria: mentre Cannes preferisce nomi freschi, giovani e pronti a spingersi oltre, Venezia sembra voler affidarsi a figure più sicure, che riflettono la solidità di un festival che vuole mantenere il proprio status senza compromettere l'autorevolezza.
In conclusione, Cannes e Venezia non sono solo due festival di cinema, ma due visioni diverse del cinema stesso. Cannes sfida, sperimenta e provoca, mentre Venezia riflette, celebra e custodisce. Ognuno di questi festival rappresenta un volto del cinema mondiale: uno in continuo cambiamento e l’altro più ancorato alla tradizione. La competizione tra i due continua a crescere, ma entrambi restano pilastri fondamentali nell’industria cinematografica globale.