Giovedì, 14 Settembre 2023 10:13

Era settembre.

Scritto da Manuela Prosperi

di Manuela Prosperi

In quel parchetto, le foglie facevano una piccola giravolta attorno alle due altalene rugginose.


Una era blu più chiaro, con le coperture delle catene di plastica dura, vestita a festa, l'altra era rossa, per l'usura, senza vestitino, tutta nuda.
Entrambe avevano i sederini delle seggiole in legno, consunte. I ragazzini ci spuntavano sopra, ci salivano con i piedi a mo'di giostrina o quando ci si sedevano ci appiccicavano sotto le gomme masticate, quelle grosse, dure, che non hanno piu'sapore e non ci puoi nemmeno fare i palloni con la bocca tutta spalancata.

Ma quel giorno no.
Quel giorno era di settembre, forse il 20 o il 22.Suonavano le campane la messa, quindi era circa il tramonto e i ragazzini erano verso casa, tornavano a casa per i cartoni e la cena.
Le catenelle delle altalene dialogavano sole, adorne di foglie trasportate dal vento e un cespuglio di alloro lì vicino vaneggiava profumi di montagna.

Fu allora che si avvicinarono dei piedi.
Due più grandi, possenti e due più piccoli, come piccoli cinguettii.
Poi due mani intrecciate come giunchi si avvicinarono alle catenelle e infine le seggioline strinsero l'occhio a due giovani amanti.
I loro erano baci di violini tra foglie e gorgogliii di luci di tramonto di settembre.

Fu subito buio.

Come passa in fretta il tempo dei baci.

Di lì vennero ogni sera, al tramonto, furtivi,ad intrecciar rose di bocche.

Cigolava la catena blu domandando a quella rossa chi fossero quei due giovani che si amavano tanto.

Lei rispose. "Come non lo sai?"
"Lui L'AMORE.
Lei la POESIA."

Manuela Prosperi Autrice
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