Lunedì, 21 Giugno 2021 18:13

Parco Nazionale della Maiella e il rifugio dei Briganti.

Scritto da Luciano Pellegrini
incisioni dei briganti incisioni dei briganti

di Luciano Pellegrini

Una escursione molto frequentata, per il panorama, l’acqua sorgiva e la storia.

Ci troviamo nel Parco Nazionale della Maiella e il sentiero inizia dal Rifugio Pomilio (1892 m) - segnavia P - per arrivare alla Fonte della sella di Acquaviva (2100 m). Il primo tratto del sentiero è ripido e, in circa 45 minuti, si arriva alla cappella della Madonna delle Nevi (2045 m). Ci sono DUE MADONNE, una stilizzata in pietra bianca della Maiella, l’altra in bronzo, che quasi nasconde la prima madonna. A me non piace questo doppione, ma ci sarà un motivo per la sua collocazione. Si seguita sul sentiero e si attraversa un fitto bosco di pini mughi. L’odore di resina che si mescola con l’aria, riempiono i polmoni, fai quasi un aerosol. Con saliscendi, sempre percorrendo la cresta, si arriva a MONTE CAVALLO (2171 M).

Il suo toponimo è “cìmë dë la càvë dë lu fèrrë “, o “lu cùllë mondë cavòllë”, per la forma della schiena o meglio della criniera, di un cavallo.

MONTE CAVALLO è una dorsale, che offre meravigliosi panorami sul Vallone dell´Orfento sulla destra e, a sinistra, la valle dell’Avella (1106 m) e le Gobbe di Selvaromana, “lë gòbbë dë mondëcavòllë”, (1931 m). Piccola discesa per arrivare alla TAVOLA DEI BRIGANTI “tàvëlë dë li bbandìtë” (2130 m), dove i briganti e i pastori si sono rifugiati, dopo l'Unità d’Italia, (17 marzo 1861), perché non hanno accettato il regno di Vittorio Emanuele II re d'Italia. Infatti la tavola più popolare, rappresenta una frase storica: “Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele Re d’Italia. Prima del 1860 era il regno dei fiori, oggi è il regno della miseria”. La testimonianza dei briganti e pastori, si vede dalle incisioni con croci, date e firme, che hanno lasciato sulle rocce calcaree. (1861/1865). Nel 1861 su una cima (2140 m), non distante dalla tavola dei briganti, i mercenari, per contrastare le incursioni dei briganti e proteggere i viandanti dalle loro scorrerie, costruirono un fortino. In seguito questo fortino, con planimetria rettangolare, della quale oggi non resta nulla, tranne la base in pietra, fu usata dagli austriaci e prese il nome di Blockhaus, (casa di roccia), in ricordo della dominazione asburgica in Abruzzo. Questa cima, viene chiamata adesso, Blockhaus. Sono rimasto basito nel trovare una incisione, sul sentiero, ma nella vicinanza della tavola dei briganti, che non avevo mai notato.

GIOVONNO MOSCIO 1866 RIVISONDOLI.

Dopo avere nuovamente contemplato tutte queste incisioni, con considerazione, oculatezza, rispettando il periodo storico e le persone che hanno abitato questo angolo prestigioso della Maiella, ho ripreso il sentiero P, per arrivare alla Fonte della sella di Acquaviva. L’intenzione era mangiare il panino, bere l’acqua sorgiva, ma un improvviso cambiamento della previsione meteo, con nuvole nere, nebbia e pioggia, mi ha consigliato di tornare indietro, accelerando il passo per non stare al centro della perturbazione. Sono così arrivato alla vettura, con un raggio di sole.

Escursione interessante per la storia, il panorama, l’acqua sorgiva, i fiori, i pini mughi. Dislivello 400 m Difficoltà E Distanza A/R 10 Km Tempo 4 ore 30 min. S.S. (senza soste)