11 novembre istituita la giornata degli abiti storici dal ministero del turismo Santanchè.
Il museo si articola in 2 sedi, entrambe affacciate sulla piazza: il Palazzo delle Scienze (Piazza Guglielmo Marconi, 14), che ospita le collezioni preistoriche, paleontologiche, lito-mineralogiche, di arti e culture africane, americane, asiatiche, oceaniane, alto-medievali, di provenienza coloniale e contemporanee; e il Palazzo di Arti e Tradizioni Popolari (Piazza Guglielmo Marconi, 8) che ospita le collezioni di arti e tradizioni popolari italiane.
Il progetto dell’edificio venne eseguito nel 1938 dagli architetti Massimo Castellazzi, Pietro Morresi, Annibale Vitellozzi, inserendosi nel complesso degli edifici che doveva costituire il nucleo centrale dell’Esposizione Universale di Roma del 1942.
L’edificio, speculare al Palazzo delle Scienze, è costituito da un portico colonnato organizzato intorno ad un cortile e da 2 corpi sporgenti, di cui uno con-cluso da una quinta architettonica a colonne che fa da fondale alla piazza.
La decorazione interna è concentrata nel Salone delle Arti e Tradizioni Popolari dove, tra il 1940 e il 1942, vennero realizzati una serie di affreschi con scene di vita tradizionale italiana. Al Salone si accede attraverso un varco decorato dal basso-rilievo in marmo Elementi caratteristici del folklore, opera di Amerigo Tot (1909-84). Per l’atrio del museo fu commissionata a Ferruccio Scattola (1873-1950) la decorazione pavimentale in tarsia marmorea con il tema Costumi, maschere ed altri elementi decorativi che non venne però mai eseguita.
Le origini e la storia delle collezioni
Organizzate su 2 piani del Palazzo di Arti e Tradizioni Popolari, le Collezioni di Arti e Tradizioni Popolari Italiane espongono circa 150.000 opere e documenti, circa 500.000 negativi e circa 25.000 materiali librari riferiti agli usi popolari italiani, caratteristici delle diverse regioni, affrontando temi quali la memoria popolare, i sistemi di connessione e comunicazione, le attività festive e rituali (spettacoli e teatro di piazza, pratiche della magia e della spiritualità popolare, giochi e intrattenimenti), le pratiche del vivere quotidiano e dell’abitare, la gestione della terra, del mare e delle risorse (i mestieri tradizionali e il lavoro agri-colo, pastorale e marinaro).
La Collezione di Arti e Tradizioni Popolari Italiane
Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari
Il percorso museale si articola attualmente in 3 sezioni tematiche, tra loro connesse. La prima sezione descrive le varie cerimonie religiose e comprende i modelli in scala o le monumentali versioni originali delle macchine processionali dei Ceri di Gubbio, della Macchina di Santa Rosa di Viterbo, dei Gigli di Nola, della “macchina del grano” di Foglianise, del Carro di Santa Rosalia di Palermo, a cui seguono le sale dedicate ai trasporti (che comprende anche alcuni esemplari di carretti siciliani) e a feste, giochi, spettacoli di piazza (fra cui teatri ambulanti di burattini, marionette e pupi), con i relativi abiti e ornamenti che, fra altre, docu-mentano anche le differenti tradizioni del Carnevale e gli influssi su di esse della cosiddetta Commedia dell’arte. Nella seconda sezione si approfondisce la dimensione dell’abitare domestico, con i suoi arredi e utensili, i gesti e le abitu-dini quotidiane, nello scandirsi della vita umana dalla nascita alla morte. La terza sezione analizza gli scenari dei vari mestieri, dall’artigianato al lavoro marinaro, agricolo e pastorale, riflettendo sulle economie tradizionali e sul loro uso delle risorse naturali.




